Zitellaggio: e se fosse vocazione? - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Zitellaggio: e se fosse vocazione?

Sal 78,63: "Le sue vergini non ebbero canti nuziali".
Incantami, Signore, di quegli uomini e quelle donne che hanno scelto lo zitellaggio con il celibato e con la verginità, nel tentativo di allargare su più tanti e sui mai abbracciati quell'abbraccio che pur sentivano spontaneamente di rivolgere ad uno, ad una soltanto.
Ma rivolgi, Signore, il tuo sguardo di luce anche verso le donne e gli uomini che sono rimasti soli senza averlo scelto: aiutali a sentirsi sempre e comunque scelti da Te!
Invita, Signore, questi uomini e donne soli per fatalità a diventare fecondi nel cuore e nelle mani, indirizzando questo bisogno di paternità e maternità verso chi è figlio senza padre, senza madre, senza fratelli.
Illumina i meandri del loro cuore riarso da una sete senz'acqua fino a scoprire le fontane più nascoste di qualche profonda, esigente, gratificante, irrobustente e pur feconda Amicizia.
Conforta il cuore di questi solitari con il coraggio di godere intimamente di quelle carezze e di quegli abbracci che vedono attorno agli altri, senza la gelosia che potrebbe insinuarsi quando manca la speranza di poterne ricevere loro degli uguali.
Indirizza Tu le energie inespresse di questi uomini e di queste donne verso gli orizzonti nuovi dell'arte, della cultura, della scienza e del turismo, per cogliere su tutti i prati quei fiorellini che un altro assillato dal proprio giardino non ha tempo di scorgere.
Convincili Tu che davvero esistono coppie mature capaci non solo di accogliere il/la single nel loro abbraccio, ma capaci altresì di lasciarsi incuriosire e fecondare dalla sua esotica presenza!
Accompagnali nel momento difficile in cui, ritiratisi a casa loro dopo la cena con la famiglia di amici, si ricordano improvvisamente, infilando la chiave nella toppa della porta, che dietro a quella porta, in casa e a letto, non troveranno nessuno, fuor che Te!
Ispira loro il sospetto che una solitudine subita per fatalità, o per propri errori commessi, possa nascondere la tua chiamata ad una solitudine da scegliere come risposta ad un tuo nascosto disegno. Ravviva, Signore, in tutti noi, sposati o solitari, l'esperienza della tua invisibile ma talora percepibile compagnia, che un giorno nel tuo Cielo scopriremo più intima di qualunque pur intima compagnia qui in terra!
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