Coscienza: prima legge di Dio
C
2Cor 1,12: "Questo è il nostro vanto: la testimonianza della nostra
coscienza!"
Fammi attento,
Signore, a quella voce interiore della mia coscienza che, onestamente interpellata,
mi indica la via della tua volontà, cioè del mio vero bene, cioè della mia vera
felicità.
Fammi attento
a distinguere la voce della mia coscienza, sommessa ma inequivocabile, dalla
voce grossa del "lo fanno tutti", dalla voce astuta della pubblicità,
dalla voce furtiva delle mie debolezze, dalla voce impetuosa delle mie
passioni, dalla voce suadente di chi pensa di amarmi accondiscendendomi.
Fammi attento alla voce della mia coscienza davanti alle scelte grosse
della mia vita: quando rifiuto una carriera da pagare a prezzo
dell'indipendenza; quando perdo un'amicizia che esigeva una connivenza; quando
avrei potuto salvare la pace in famiglia a prezzo di una bugia; quando una
maternità imprevista mi sconvolge la vita...
Ma fammi
attento alla voce della mia coscienza anche e soprattutto nel quotidiano delle
mie scelte, quando usanze, ambiente, amici, stanchezza mi condurrebbero per una
via facile in discesa, e il tuo sguardo mi indica invece la via diritta in
salita.
Non permettere,
Signore, che io possa contraddire per amore la voce della mia coscienza: voglio
credere che il primo amore che devo a quelli che amo è aiutarli ad ascoltare e
seguire la loro coscienza, quand'anche dovessi pagare il mio gesto con la
perdita di quella presunta amicizia.
Infondi, Signore, nel mio cuore, la pace che tu
regali a chi si sente invulnerabile agli occhi di ogni uomo, di ogni donna, e
nel contempo denudato sempre davanti ai tuoi occhi, esigenti e misericordiosi!
Acceca ogni sguardo giudicante sui miei passi tranne il Tuo!