Scelta: vocazionale - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Scelta: vocazionale

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Sal 138: "Dal grembo di mia madre mi hai chiamato".
Grazie, Signore, perchè non sono nato per caso. Anche se i miei Genitori non mi aspettavano, o neppure ci pensavano, tu mi pensavi e mi aspettavi: al mondo, allora, c'è un posto e un senso per me!
Perdonami se non mi sono mai lungamente, pacatamente, onestamente, lasciato fissare dai Tuoi occhi nei miei occhi per ripeterti, con Maria: "Signore, cosa vuoi da me? La tua figlia ti ascolta".
Ti domando perdono se da giovane mi sono progettato in proprio la mia vita. Se mi sono messo davanti la via del matrimonio come se fosse l'unica scelta pensabile.
Se ho scelto la mia scuola e la mia professione soltanto in base alle mie inclinazioni personali o in riferimento alle possibilità di sbocco professionale esistenti sul mercato.
Se non ho cercato un "direttore spirituale" assieme al quale cercare di conoscere la tua vocazione per me, la chiamata che Tu avevi in serbo per me fin da quando mi hai intessuto nel grembo di mia madre. Se ho scelto la mia scuola, la mia professione, la mia strada nella vita confrontandomi con il modello di persone che consideravo "riuscite" secondo i criteri del mondo anzichè felici davvero, come tu ci vuoi. Se ho sperimentato i primi amori giovanili vivendoli come "storie" interessanti e gustose al momento, senza guardarle in prospettiva, come apprendistato dell'Amore definitivo al quale Tu mi chiamavi. Se davanti alla scelta del mio partner non mi sono fermato per domandarti cosa ne pensavi Tu, non mi sono inginocchiato davanti al tabernacolo per ascoltare il tuo parere, non sono andato al cimitero per domandare consulenza alla Nonna buon' anima.
Se ho considerato la mia coppia e la mia famiglia come una mia scelta, eventualmente da Te successivamente benedetta, anzichè come risposta ad una tua chiamata. Concedimi di insegnare ai più giovani quella attenzione alla loro vocazione che io non ho vissuto per la mia!
In questo tempo di perenni incertezze, di terrore per le scelte definitive anche nel matrimonio, di mobilità topografica e professionale, insegnami a contare non su di me, ma su di Te, sulla tua Grazia sacramentale per bruciarmi i ponti alle spalle, verso scelte senza rimpianti: "chi pone mano all'aratro e poi si volta indietro...".
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