Differenza: tra corpo di uomo e donna (2Mac7)
D > Differenza
2Mac 7,21: "... tenerezza femminile e coraggio virile".
Grazie, Signore Gesù,
perchè non mi
hai fatto calmo e inerte come il sasso, ma neppure animato e dominato dall'istinto
come la belva. Tu hai messo nel mio corpo il desiderio di rapportarmi con il
corpo e il cuore degli altri. Ma hai dato le briglie del mio cuore e della mia
pelle in mano alla mia ragione, che ne facesse strumento di dialogo luminoso e
non di cieco possesso...
perchè rendi consapevole il mio corpo di uomo del desiderio di possedere la
pelle della donna senza bussare alla porta preziosa e segreta del suo cuore.
Non lasciarmi. muovere un passo verso di lei se non per amore...
perché rendi
consapevole il mio corpo di donna del desiderio di essere ciecamente posseduta
dentro la pelle dell'uomo, senza guardare da dietro le inferriate del mio cuore
chi veramente lui sia e chi veramente lui cerchi. Insegnami il coraggio di
domandare sempre il passaporto dell'Amore vero...
perchè mi hai insegnato a valutare la capacità d'Amore del mio cuore verso
la donna, l'uomo che amo, allenandomi ad amare chi non è amato: il Povero, il
Piccolo, il Sofferente, l'Anziano, il Brutto e la Brutta...
perchè mi hai
insegnato in questo mondo di "immagine", e di fragoroso annebbiamento
discotecaro, l'arte rara e preziosa del silenzio in cui indovinare al di là
della carta stagnola, fragile e luccicante, il dono o il vuoto che contiene: al
di là della pelle il cuore, e di incantarmene...
perchè in
questo mondo dove si fa tutto ciò che si ha voglia di fare, come l'istinto,
schiavizzante, comanda, tutto si fa, ecco che tu mi hai insegnato l'arte
faticosa e difficile di dominarmi, di domarmi, di possedermi, per donarmi:
dalla fatica in questo viaggio della vita, alla fatica del servizio, dalla
fatica di superare la masturbazione dell'adolescente, alla fatica di studiare
mentre gli altri si divertono. Grazie perchè i nostri corpi, nati maschi e
femmine, possono, se vogliamo, diventare uomini e donne...
Grazie perchè
anche nella spontaneità dell'abbraccio, mi hai insegnato la gioia e la fatica
di non farne un acconsentito consumo dell'altro, ma il gesto con cui attraverso
la sua pelle partendo dalla profondità del mio cuore per arrivare alla
profondità del suo cuore.