Mansuetudine: come Gesù
M > Mansuetudine
2Cor. 10,1: "Vi esorto con la dolcezza e la mansuetudine di Gesù".
Signore Gesù: tu avevi la forza di chiudere la partita nel trionfo della giustizia definitiva e universale, come farai il giorno dell'ultimo giudizio.
Invece hai preferito seminare i tuoi passi di tanti piccoli fiorellini profumati: qualche miracolo per quei quattro poveracci sconosciuti che incontravi sui viottoli.
Insegna anche a noi quella vera forza interiore, capace di farci muovere in tenerezza senza lacrimucce, in sensibilità senza suscettibilità, in generosità senza ansia opprimente, in squisitezza senza estetismi, in finezza d'animo senza compiacimento di se.
Smaschera, Signore Gesù, quella paura che si veste di aggressività, quell'incertezza che si nasconde di tracotanza, quell'indispettirsi che si maschera di giustizia!
Grazie per questi lebbrosi che tu sai guarire dopo averli abbracciati in tutta mansuetudine, respirando come profumo del cuore la puzza della pelle.
Grazie per lo sguardo di tutta mansuetudine che sai lanciare generoso al giovane ricco quando già la tua onniscienza conosceva la sua risposta avara.
Grazie per la tua mansuetudine con i bambini, allora considerati solo un debito per la famiglia: dai l'impressione che, se tu avessi avuto un bambino, non ti saresti innervosito quando ti svegliava di notte. Grazie per la tua mansuetudine con le donne, da sempre considerate uomini mutilati: hai avuto la forza di indirizzare serenamente verso il Padre e verso i fratelli l'innamoramento di te che avrai in esse suscitato incontrandole.
Grazie per il tuo accostarti ancor oggi intenerito ad ogni malattia con l'onnipotenza del taumaturgo, porgendo al malato la speranza che le sue lacrime e il suo sangue non finiscano nel lavandino e basta. Grazie per le tue parole dalla Croce, tanto robuste da carezzare mansueto con gli occhi chi ti impediva coi chiodi di carezzarlo con le mani.
Mandaci uomini e donne così forti di rinunziare sempre e serenamente alla propria forza!