Perdersi: è il solo guadagno - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Perdersi: è il solo guadagno

P
Gv 12,25: "Chi ama la sua vita la perde"
Grazie, Signore, per questo invito a saper perdere, anzi, a perdersi, in questo mondo di pretesi vincenti, dal video gioco a premi, fino alla rincorsa verso la carriera.
Tu stesso ci hai dato l'esempio, Tu che potevi allora sbalordire il mondo con qualche scoop giornalistico, Tu che potevi lungo i millenni, e oggi, farti conoscere e riconoscere dai miliardi che neppure conoscono il tuo nome! Tu che potresti adesso scendere dalle tue nuvole per mettere ordine, nei cuori, nelle famiglie, nel Medio Oriente, più dello psicologo e meglio dell'O.N.U.!
Quell'altro Cristo" che fu, ed è, Francesco aveva coniato perfino una parola nuova per dire l'addio alla nostra voglia di "statura": minorità! Incantamene, Signore, nel concreto della mia famiglia e del mio lavoro!
Prendimi per mano insegnandomi e "perdere" sapientemente anzitutto quella moneta sonante che è il tempo: "il tempo è denaro", si dice. Ma a "perderlo" sapientemente, lontano dalla chiacchiera, dall'ozio, dagli hobby maniacali, dal riposo indebito.... vicino invece a chi non ha nessuno vicino!
Instillami il gusto di dare, piuttosto che avere, ragione, nelle piccole, e talvolta "piccine" controversie della nostra vita, come nelle grandi, quando soltanto la mia, e non l'altrui, ragione, è in ballo!
A perdere i miei gusti più banali, più debitori di un'educazione borghese o del martellamento pubblicitario, per farmi diventare "spontanei" quei gusti di alto profilo che palpitarono nel cuore dei santi, nella mamma qualunque che serve nella gioia, nei sogni del giovane al quale non bastano il successo sportivo, scolastico, sentimentale, professionale: i "gusti" che abitarono nel Tuo Sacro Cuore!
A perdere la testa per quelli che amo. Per quelli che non sono amati da nessuno. A tentare di perdere la testa per quelli che non mi amano. E soprattutto perderla per quelli che non amano Te!
A perdere la "mia, propria, personale, individuale, familiare, professionale vita" sentendomi "guadagnati" solo tutti quei pezzi di mia vita che costruiscono Amore attorno a me e seminano speranza per quel domani che forse qui neppure vedrò! Che "io" perda e il "Tuo" Regno vinca, pur fiorito sulle macerie del "mio io": "se il chicco di grano non muore...".

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