Anziani: compagni di viaggio
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1Pt 5,1: "Esorto gli anziani che sono tra voi, io anziano come
loro".
Beati coloro che
guardano l'Anziano con simpatia, prima ancora che con rispetto.
Beati coloro che dalla
fragilità dell'Anziano sanno prendere occasione per riconoscere tutte le
proprie fragilità spirituali, abbassando la cresta delle proprie ingenue
presunzioni.
Beati coloro che curano
con Amore i propri Anziani senza farsene il diritto di ricevere essi stessi, diventati Anziani, altrettanto dai più giovani.
Ma beati anche quelli Anziani che accolgono con trepidante umiltà l'aiuto
dei più giovani senza viverlo come inevitabile umiliazione.
Beati quegli Anziani che sanno diventare simpatici, rinunziando a esigere e
comandare, scrutando nel cambiamento il positivo
che ci potrebbe essere, interessandosi delle vicende dei più giovani anzichè esigere il contrario.
Beati quegli Anziani che non aspettano la fine per regalare quello che non
potranno certo portarsi all'ultimo domicilio: regaleranno in tempo, nelle
circostanze più felice, le loro cose più preziose, dalla casa agli ori, dal
denaro ai libri, ai quadri, ai terreni. Costoro vivranno con tanto meno cose ma
con tanto più amore!
Beati quei giovani che
trovano il coraggio di parlare di eredità con gli Anziani, parenti o amici, invitandoli a ricordarsi
tra i primi quelli che per primi li accoglieranno in Cielo: i Poveri!
Beati quegli Anziani e quei giovani che
raggiungono un rapporto di tale libertà vicendevole, nella comune passione per
il Vangelo, da discutere insieme quando e quanto regalare ai Missionari: loro
hanno dato la vita per il Vangelo. E noi cosa?
Beati quegli
Anziani e quei giovani che sanno essere così maturi da sapersi divertire
insieme, vivere insieme, e soprattutto pregare insieme: anticipano qui di poco
quello che di là sarà per sempre!