Mondialità: crea disagio
M > Mondialità
Lc.14,21: "Esci per le piazze... fintanto che la mia casa si
riempia".
Signore Gesù!
Non voglio recitare il Padre Nostro come una simpatica favoletta mentre guardo
con raccapriccio la simpatia di mia figlia per un extracomunitario dalla pelle
scura.
Voglio
credere, Signore, che la storia, la cultura, la sensibilità, la diversità della
gente di colore che inonda le nostre scricchiolanti consuetudini non può essere
solo inquinamento ma anche fecondità. Voglio credere che l'invasione
scriteriata del Terzo Mondo nelle nostre città è generata dalla suddivisione
scriteriata della ricchezza fra chi mangia e chi è mangiato.
Guidami a
valutare le violenze e la delinquenza di questi Immigrati, le guerre fratricide
che devastano i loro Paesi, ricordandomi come i millenni trascorsi della nostra
cosiddetta civiltà fossero intessuti delle stesse scelleratezze.
Insegnami a
giocarmi il tempo, a sprecare danaro, a investire sentimentalmente in quelle
iniziative che agiscono là dove si intravvede una fessura di umana speranza:
l'integrazione dei bambini; l'educazione dei giovani prima del loro innesto nel
nostro benessere.
Voglio
sentirmi a disagio, Signore, davanti a chi dice che bisogna rispettare tutti
allo stesso modo e non mettersi mai dalla parte di qualcuno: Tu ti sei messo
dalla parte di quelli che non avevano nessuno dalla loro parte!
Voglio sentirmi
a disagio fra le persone educate, oneste, inappuntabili che trattano tutti
correttamente e cortesemente, stando però sempre bene attenti a non sporcarsi
le mani con la "sporcizia" del Malato, dell'Esaurito, e del Brigante.
Voglio sentirmi a disagio davanti alla
pubblicità televisiva che presenta nonne arzille e sorridenti, mamme laccate e
inappuntabili, papà affettuosi, distinti e simpatici, bambini riccioluti,
sempre sani e sempre belli-.
non li condanno, ma permettimi di compatirli!
Insegna anche a me,
Signore, a vivere intensamente le tue preferenze per gli Ultimi, a cominciare
dal mio arredamento e dalla mia carriera, senza tuttavia squalificare mai i
Primi. E soprattutto senza invidiarli mai.
Concedi alla
tua Chiesa, in questo mondo di chiusura, di arroccamenti, di conflitti e di
concorrenza, di alimentare spazi per l'incontro, per il confronto, per la
fraternità, per il Diverso.
Liberaci da
una Chiesa tutta occidentale, colonizzatrice della nostra cultura dentro le
Chiese sorelle, afferrata all'unico codice, all'unica liturgia, all'unica
scuola teologica, scambiando tragicamente l'unità con l'uniformità.
Liberaci da
una Chiesa che ci voglia tutti uguali, fotocopiati. Che voglia plagiare e
moltiplicare i nostri sentimenti. Che imponga comportamenti identici in ciò che
non è essenziale. Donaci Pastori che colgano la molteplicità non come
pericoloso disordine, ma come ricchezza dell'unità per la quale tu hai pregato.