Preghiera: contemplativa
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Mc 10,21: "Gesù, fissatolo, lo amò".
Concedi anche a noi, Signore, l'esperienza trafiggente della tua assenza,
per farci sempre più desiderosi di Te, come l'assetato
spasima verso la fonte.
Insegnaci a sentire la mancanza sensibile dell'incontro con il tuo volto
più acuta e più amara della mancanza del volto di
chi amiamo.
Permettici di domandarti l'esperienza sensibile del tuo volto mentre ti
cerchiamo affannosamente nel
volto del Povero, del
neonato, del morente.
Instilla nel nostro cuore la bramosia spirituale di quei misteriosi,
mistici momenti in cui la preghiera solitaria ci dona di toccare con la mano dell'anima la tua mano, compagnia
senza fine.
Ispiraci la santa invidia
del fratello che riusciamo a spiare nella sua solitudine mentre i suoi occhi
chiusi inseguono l'intimità del
tuo volto, sentinelle di Dio.
Affila le nostre esigenze di celebrazioni eucaristiche dove parola, canto,
palpito e silenzio ci regalino quel brivido spirituale per
la tua carezza che ci conferma nell'impossibilità di vivere senza di Te.
Regala a quelli che si amano l'esigenza di
radicare l'amore delle loro braccia in quei contatti d'anima che tu regali a
quelli che ansiosamente cercano insieme il tuo volto.
Guida i nostri occhi a fissare con
incuriosito e venerante rispetto quegli uomini e quelle donne che si
"seppelliscono vivi" tra le mura del convento affinchè qualcuno, a
nome di tutti, mai smetta di fissare i propri occhi nei tuoi, verso il
disvelamento definitivo e universale.
Concedimi di invidiare i mistici che godono
dell'esperienza sensibile di te più di quanto invidio chi gode dell'esperienza
sensibile del cuore di chi lo ama.
Concedimi la tenerezza dell'ascolto della tua
Parola interiore, la tenerezza della lettura della tua Parola scritta,
sensibile come la tenerezza delle parole di chi mi ama.
Concedimi una vibrazione interiore davanti al
tuo corpo eucaristico simile alla vibrazione che percepisco nella tenerezza del
corpo di chi amo.