Insipienza: ignara
I
Sal. 69,6: "Dio conosce la mia insipienza".
Salvami, Signore, dal pericolo mortale della
mia salute fisica, questa muraglia che mi accovaccia protetto nella casa della
mia piccola vita facendomi sentire indipendente e immortale, seccandomi in
cuore il desiderio di salvezza!
Salvami, Signore, dal tran-tran del mio lavoro, che mi mette sempre davanti
qualcosa da fare, che mi fa sentire sempre utile, così da non avere bisogno che
qualcuno mi dica a cosa serve, in fin dei conti, tutto il mio lavoro!
Salvami,
Signore, dall'affetto di chi mi ama, dall'affetto della mia famiglia e dei miei
amori, questa allegra brigata con cui cammino speditamente sul sentiero della
mia vita senza mai domandarmi verso dove io stia andando.
Salvami, Signore, dalla mia giovinezza, vera
o presunta, che mi allontana il salutare pensiero della morte, strangolandomi
in gola l'invocazione della salvezza definitiva!
Salvami dal
rumore, salvami dal successo, salvami dalla gratificazione, salvami
dall'avverarsi dei miei sogni e dei miei progetti che mi rubano la domanda
fondamentale sul senso definitivo della mia vita.
Salvami dalla mia stessa
bontà, da me percepita e dagli altri riconosciuta, così da non sentire più il
bisogno lancinante di essere salvato da un peccato che, invisibile, mi corrode
e mi possiede!
Salvami, a qualunque prezzo, dal pericolo di
perdere il bisogno di essere salvato. Concedimi di null'altro desiderare per
chi amo, più che lui, lei, desideri di essere salvato!