Allegria: un modo per farsi santi - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Allegria: un modo per farsi santi

A
 
 
Sir 30,22: "L'allegria di un uomo fa lunga la vita".
 
"Noi non facciamo consistere la santità nel fuggire il peccato e vivere sempre allegri" proclamava S. Domenico Savio sul piazzale dei giochi. Ma non si trattava di una allegria televisiva qualunque. Incantami, Signore Gesù, non tanto di chi è sano, di chi è bello, di chi è ricco, di chi è giovane, di chi è rampante, e neppure tanto di chi ha la faccia da santo: incantami delle persone allegre sempre!
 
Incantami di quelle persone allegre non perché le cose al di fuori gli vanno bene, ma perché dentro il loro cuore zampilla sempre fresca e cristallina la fontana della simpatia profonda per la vita e per il prossimo! Incantami di quelle persone allegre invulnerabili dalle "grane", dai disappunti, dallo stress della vita perché custodiscono in cuor loro un giardino di fiori profumati sempre, anche al vento della bufera. Incantami di quelle persone allegre sempre non perché studiano con arguzia le situazioni per trame la battuta più spiritosa e più mirata, ma allegre sempre perché l'incontro con qualunque altro è sempre gioiosa sorpresa.
 
Incantami di quelle persone allegre che sanno distinguere senza pensarci su, per puro istinto spirituale, fra l'allegria ridanciana, superficiale, ballerina, che blandisce da lontano la mia persona, e l'allegria pacata ma ardente, effervescente ma luminosa, chiassosa ma musicale, che sa carezzare da vicino il mio cuore. Incantami di quelle persone allegre che sanno rallegrare un ambiente perché, entrando loro, la gente si illumina sentendosi incontrati da uno sguardo attento ma rispettoso, accogliente, amorevole.
 
Incantami di quelle persone allegre che quando arrivano loro, le persone che tenevano gli occhi bassi, li alzano per essere guardati loro, senza poter presumere di fame monopolio personale.
 
Incantami di quelle persone allegre che quando arrivano loro, le persone che non si guardavano, sentendosi guardate da quegli occhi che guardano tutti serenamente uno per uno, si guardano serenamente anche tra di loro!
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