Abbandono nelle mani di un Dio che parte: sempre per primo - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Abbandono nelle mani di un Dio che parte: sempre per primo

A > Abbandono
1Gv 4,19: "Noi amiamo perché Egli ci ha amato per primo. "
Talvolta, Signore, ho avuto l'impressione che Tu fossi addormentato, mentre io suonavo inutilmente al campanello del tuo cuore: ma se mi volto indietro mi accorgo di quante volte Tu mi sei venuto incontro prima che io ti cercassi.
Tu mi hai preceduto in quella persona, in quell'avvenimento, in quella disgrazia, in quella parola interiore.

Signore Gesù: noi viviamo nell'ansia di dover prendere sempre delle iniziative per affrontare i problemi della nostra vita.
Cambia, Signore, la mia vita, ricordandomi che alla famiglia, al lavoro, alla parrocchia, ci hai pensato Tu prima di me!
Che pace dentro quando ci credo! Non per aspettare la manna dal cielo, ma per rimboccarmi io le maniche senza palpitazioni, e senza che la mia ansia morsichi i fratelli!
Fede: fonte di pace! Insegnami a contare su di Te come si conta su di una persona amata e stimata. Come conto su di quelle persone delle quali dico: "Se c'è quello lì sono tranquillo!".
Aiutami, Signore, a ricordarmi più spesso che l'iniziativa di venirmi a cercare, è state tua. L'iniziativa di chiamarmi alla vita e l'iniziativa di chiamarmi alla fede. L'iniziativa di disporre in modo misterioso i sentieri e i bivi della mia vita cosi come cresce un albero dal suo seme, senza che lui lo sappia, si biforca di ramo in ramo, allungandosi in modo imprevedibile verso il tuo cielo. Placa le tensioni del mio cuore, facendomi sentire la tua mano nella mia, come un bimbo che si lascia portare dalla mano di Mamma. Dona al mio cuore ansioso la pace di sentirmi accolto da Te sicuramente, come chi sa che l'iniziativa della propria dichiarazione d'amore per un altro sarà sicuramente accolta.
Concedi anche a me, Signore, di rispondere alle chiamate impreviste della mia vita, nella salute e nelle malattie, nella giovinezza e nella maturità, nella folla o nella solitudine: "Vieni e seguimi" "Eccomi!".
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