Ambizione: la corsa all'ultimo posto
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Lc 14,10: "Quando
sei invitato vai a metterti all'ultimo posto".
Insegnami, Signore Gesù, a stimare un altro più di
me! Mettimi in cuore la santa ambizione di gareggiare sùbito nella stima dell'altro, stimando l'altro più
di quanto l'altro riesce a stimare me!
Rendimi capace di stimare l'altro perfino più di
quanto l'altro riesce a stimare se stesso.
Fammi sperimentare la gioia di nascondere all'altro
le ragioni per le quali potrebbe stimarmi di più, nella affettuosa tenerezza di sentire posata sul mio
volto la carezza della tua stima, Signore, di nascosto dagli altri.
Donami la luce sufficiente per scoprire dentro di
me í motivi per stimare me stesso così da riuscire a guardarmi con simpatia.
Ma concedimi luce più forte per scorgere sempre più
distintamente la fonte dei miei doni: da Te e dai fratelli!
Insegnami a stimare di più me stesso proprio quando
riesco a stimare di più gli altri, scoprendo i loro nascosti tesori.
Insegnami a disprezzare me stesso per quando riesco
purtroppo a disprezzare gli altri, scoprendo solo le loro debolezze!
Fammi raccogliere sorridente la stima degli altri
per me, come cornice marginale rispetto al quadro prezioso della tua stima verso di me.
Voglio credere che è quella che conta; lo so e lo
sento! Soprattutto perché la tua stima per me trabocca dall'ottimismo del tuo Amore per me anziché dalle
medaglie di latta delle mie vittorie!
Liberami dal veleno dell'invidia per il posto degli altri, abbeverandomi
invece al nettare della compiacenza quando sento e vedo stimare un altro più di
me.
Forse ne ha più bisogno di me, lui che non ha ancora imparato a farsi
bastare il tuo sorriso di compiacimento!
Ti ringrazio, Signore, per avermi condotto per mano dall'ambizione dei
primi posti, al rispetto del posto degli altri davanti a me.
E poi dall'indifferenza per la graduatoria del mio posto, fino alla
predilezione spontanea dell'ultimo posto, là dove più avverto la tua compagnia!