Gesù: chiamati per nome - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Gesù: chiamati per nome

G > Gesù
Mc. 1,17: "venite con me, vi farò pescatori di uomini.... i loro nomi erano...."
Tu sei qualcuno per me: mi stai davanti invisibile più vero e presente più di tutti quelli che vedo e amo.
Anch'io sono qualcuno per Te: non mi ami insieme a tutti, in un abbraccio grandioso ma confuso: tra i miliardi e miliardi di uomini e donne della storia tu mi guardi come se io fossi l'unica creatura di tutta la creazione.
Tu sei qualcuno dentro di me: mi sento come un vaso di terracotta fragile e sporco ma nella terra che contiene è seminato un seme eterno.
Tu mi parli nel silenzio del tuo sguardo. Anche a me piace guardarti nel silenzio del mio sguardo. Io ti ringrazio per i momenti di pienezza quando una persona che conta sta accanto a me: ci sono persone alle quali posso dire: sto volentieri al mondo perchè ci sei tu. Grazie per i momenti in cui, davanti al Tabernacolo, mi sale dal cuore l'esclamazione: "sono felice di essere al mondo perchè ci sei Tu". Io ti sono continuamente presente. Anch'io vorrei con le parole del salmo camminare continuamente alla tua presenza.
Lo sguardo degli uomini mi sa condannare, imbavagliare, paralizzare, scomunicare. Il tuo sguardo mi scruta e mi accusa più di tutti gli altri, ma il tuo amore mi abbraccia e mi salva, rendendomi invisibile allo sguardo di chi mi colpisce.
Lasciami fantasticare le pagine del tuo Vangelo, ed immaginarti come se io solo fra tutti gli uomini potessi spiarti dal buco di una serratura.
Tu mi regali momenti di intimità solitaria simili a quelli dell'amato con l'amata. Io vorrei ricambiarti con la custodia di segreti riservati soltanto a te.
Insegnami il dialogo finto, quando per rispetto del sofferente, del malato, del Povero, dell'Ultimo tento di rispondere e partecipare al suo lamento, al suo urlo di oppresso. Mentre lo chiamó a voce alta con il suo nome, io nel mio cuore lo chiamo con il tuo nome: Gesù.
Ciascuno di noi ha dei posti nei quali si sente più se stesso, normalmente in casa propria. Grazie, Signore per quei momenti in cui mi hai fatto trovare in questa cappella, davanti al tuo pane spezzato, il posto in cui stavo meglio che in tutti gli altri.
Tu sei qualcuno per me: ti intravvedo nel libro, nel pane spezzato, nel fratello Ultimo, alimenta nel mio cuore quel desiderio dell'incontro faccia a faccia, cuore a cuore con Te che dissolva la mia paura della mia morte.
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