Mondialità: povertà volontaria la risposta! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Mondialità: povertà volontaria la risposta!

M > Mondialità
 
 
Lc.9,25: "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi...".
 
Signore Dio, creatore del mondo e dell'Universo, che hai posto l'Uomo al centro del creato: ecco come invece io mi sono ridotto! Vivo nel mio mondo piccino, e stringo i paraocchi del mio cuore piccino alla mia famigliola piccina, calda ed accogliente. I nipotini mi si addormentano in grembo mentre io mi addormento davanti alla TV. Quale fulmine ti sarà necessario per svegliarmi dal mio sonno omicida? I tempi sono cambiati, il mondo ha girato, e adesso questo nostro popolo vecchio e sterile non riesce a respingere l'orda dei Poveri che assalta la nostra "santa", o meglio diabolica pace: così i nostri nipoti saranno color cioccolato, o zafferano: fammi, Signore, attento al "verso" della Storia. Non voglio oggi vivere di ieri!
 
Signore Gesù! Un tempo non sapevamo. Oggi sappiamo. Oggi lo spettacolo di un cantante, la finale dei mondiali, la messa papale nello stadio sono presenti in tempo reale in tutto il mondo. Per millenni non abbiamo visto. Oggi possiamo vedere. Impediscimi, Signore, di chiudere gli occhi.
 
I nostri Genitori andavano in viaggio di nozze al lago di Garda. Oggi gli sposini mettono in lista nozze Cuba e l'Oceania. Impedisci, Signore, alle nuove generazioni, di girare il mondo per vedere come è fatto, senza sentire irrefrenabile il desiderio di farlo migliore.
 
Mi trovo a vivere, mangiare e dormire, dietro ai muri della mia casa. Vivrei ugualmente così senza quel "provvidenziale" muro che mi ripara dalla vista delle folle urlanti di quanti non mangiano, non dormono, non "vivono"? Signore! Abbatti il muro delle mie protezioni, della mia disattenzione: fammi abitare sull'orizzonte del mondo!
 
Vorrei regalarmi dei viaggi là dove il mondo sanguina. Ma basta accendere la TV dopo il telefilm della sera. Voglio conservarmi in cuore quelle immagini che mi fanno soffrire ma mi fanno vivere vivo. Quelle immagini che mi strappano via tanti problemi finti.
 
Lo so, Signore, che non posso farci quasi niente. Che la mia faticosa raccolta di denaro per aprire un pozzo in Africa è polverizzata da un aviogetto militare che distrugge pozzo e villaggio. Lo so che i miei aiuti vengono imboscati dalle bande rivali a colpi di mitragliatore. Che ci vorrebbe un'educazione scolastica prolungata decenni. Ma io posso fare già qualcosa, il più tanto, oggi stesso: posso decidere di vivere "al mondo" anche abitando a casa mia.
 
Insegnami a vivere con lo sguardo grande, dilatato sul mondo più vasto, il mondo degli Ultimi: allora il problema di prenotare l'albergo per la settimana bianca, il problema di riparare presto l'antenna centralizzata, il problema di controllarmi sulla bilancia, e perfino il problema delle rate del mutuo, tutto, vivo tutto a più ampio respiro, e quando passeggio nel corso "in", ecco che scopro che, dietro i luccicanti cristalli, le vetrine sono sporche, schizzate del sangue dei Poveri.
 
Fa di me, Signore, una persona "mondiale", come tu lo fosti, sulla croce, a braccia spalancate per abbracciare il mondo. Ma che non sia solo poesia: "Gesù Crocifisso: crocifiggi il mio cuore piccino! Gesù Crocifisso! Cambiami i gusti!"
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