Abitudine: pesante schiavitù e preziosa custodia - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Abitudine: pesante schiavitù e preziosa custodia

A
 
 
Mt. 9,17: "Non si mette vino nuovo in otri vecchi"
 
Liberami, Signore, dalla sventura di vivere banalmente di abitudini qualunque, come se la mia vita fosse al sicuro quando ripeto ogni giorno gli stessi gesti, le stesse parole, lo stesso lavoro, gli stessi sentimenti, gli stessi orari.
 
Aiutami invece a giudicare in calma se la novità possa costituire anzitutto una tua nuova visita per crescere nel quotidiano di sempre anziché inevitabilmente un'imboscata della vita.
 
Signore Gesù, Signore delle visite e delle sorprese, lava i miei occhi cisposi nel vederti, stappa le mie orecchie sordastre nel sentirti, risveglia la mia mente sonnacchiosa nello scorgerti, aguzza la mia intuizione, per scoprirti ammiccante, nuovo, sorpresa, scintille di luce nel grigiastro di sempre!
 
Donami di scoprire la tua visita dentro la salute: un invito a vivere né solo per riposare né solo per lavorare, ma per fare di ogni quarto d'ora un gesto d'Amore.
 
Un amore attento in punta di cuore, per chi mi sta intorno, senza concedermi alla pigrizia, al sonno, al riposo eccessivo, alla poltrona televisiva, alla nostalgia delle ferie.
 
Fa' di ogni mio quarto d'ora di salute un passo consapevole verso un appuntamento d'Amore!
 
Donami di scoprire la tua visita nella malattia: mi inviti a vivere consapevole della mia fragilità, lasciandomi amare e servire da quelli che preferirei amare e servire io, credendo che i gemiti e le urla di dolore sul mio letto valgono quanto e più delle parole d'amore dette su quel letto, perché tu sai misteriosamente trasforma re il mio rantolo nel tempo in canzone per l'eternità.
 
Donami di scoprire la tua visita sempre nuova nelle singole persone di ogni giorno, in famiglia, sul lavoro, tra gli amici, mai accostati come film già visti ma credendo che ogni giorno io posso leggere o scrivere una frase nuova sulle pagine del loro cuore di sempre!
 
Insegnami a scoprire le sorprese nel cuore di chi sono abituato a vedere sempre: loro non sanno forse neppure leggere dentro di sé il mutare dei propri sentimenti, speranze e delusioni, ma Tu mi insegnerai a scoprirli e a manifestarglieli, guardando le persone di sempre, con occhi sempre nuovi!
 
Custodisci, Signore, tuttavia, le mie abitudini positive: custodiscono i miei passi quando la strada diventa faticosa! L'abitudine all'esame di coscienza della sera, l'abitudine all'ordine nella casa e nel cuore, l'abitudine a festeggiare con torta, poesia e preghiera i compleanni in famiglia, l'abitudine alla Messa domenicale e tante altre abitudini positive sono binari preziosi anche quando le sentissi come binario stretto, pesante e formale.
 
Scampami così dal devastante mito della modernità che vede vita soltanto nel cambiare e considera falsa ogni abitudine contrapposta alla spontaneità: la volontà fa l'uomo. La sola spontaneità fa la belva! Salva i nostri giovani dal diabolico (e comodo!) equivoco della spontaneità.
 
Concedimi la paura che Tu suoni al campanello della porta del mio cuore ed io sonnecchi: donami quel pizzico di paura indispensabile come il pizzico di sale nel pane. Quel pizzico di paura che mi permetta di arrivare vivo alla morte.
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