Carità: effusa nei nostri cuori (Lv19)
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Lv 19,18: "Amerai il prossimo tuo come te stesso."
Perchè Signore troppo tardi mi hai illuminato il cuore? Avrei voluto non solo capire ma sentirci dentro, a questo mio povero, ferito e sporco cuore, che Carità, Amore, non è un sentimento qualunque che sboccia dentro di me.
E' invece la partecipazione reale alla Tua vita divina intima, trinitaria, di "Dio che è Amore"! Perchè troppo tardi suggerirmi che l'Amore è un Tuo dono dall'alto, fatto per andare a colmarmi l'abisso assetato che Tu stesso mi hai da sempre scavato in cuore? Cos'è l'uomo se non un solco arido che da Te attende la pioggia?
Davvero, con Agostino, "Tu ci hai fatto per Te e il nostro cuore è inquieto fin tanto che non riposa in Te!"
Perchè troppo tardi venire a sapere che "l'Amore versato da Dio nei nostri cuori", come dice l'Apostolo (Rm. 5,5), mi fa Tuo consanguineo?
Consanguineo io, microbo insignificante a passeggio su questa briciola di stella spenta, la Terra, che da qualche momento è e fra qualche momento più non sarà! Invece Tu in me mi fai immortale! Perchè troppo tardi arrivare a intuire, per Tua sconvolgente rivelazione, che l'Amore che mi lega agli altri bipedi pensanti che abitano il globo non è un sentimento qualunque, frutto di qualche reazione chimica cerebrale.
E' invece il sangue vivo di una universale consanguineità fra tutti coloro che credono, credettero e crederanno nell'Amore senso della vita!
Perchè troppo tardi abbiamo sfogliato il vocabolario per accorgerci che le parole ebraiche e greche che la Tua Parola usa per dire "Carità" e "Amore", pressoché sinonimi fra loro, sono parole speciali?