Dio: ti sei promesso "visibile" - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Dio: ti sei promesso "visibile"

D > Dio
Gv 20,20: "Mostrò loro le mani e il costato".
Grazie, Signore Gesù, Crocifisso e Risorto, per i segni che hai promesso di lasciarci, tracce luminose del tuo passaggio sul nostro sentiero, carezze sensibili della tua mano invisibile: senza segni saresti per noi scomparso per sempre!
Ai tuoi tu regali lo Spirito in remissione dei peccati: nell'esperienza sacramentale di essere fatti nuovi dal di dentro, riedificati d'incanto sul cumulo delle nostre macerie tu fai toccare il segno di una forza tanto più forte delle nostre mani sporche, fragili, incaute.
Tu che passi a porte chiuse nelle mura del fortino dentro cui i tuoi erano asserragliati, ecco che concedi anche a noi, ricercatori dell'anima profonda dell'altro, il segno di oltrepassare le muraglie che ciascuno edifica attorno al proprio cuore, in difesa contro il fratello, e più ancora contro se stesso, in prodigiose trasparenze.
Tu che ti sei manifestato in mezzo ai tuoi Discepoli riuniti con Maria, ancor oggi concedi "la dove sono due o tre riuniti nel tuo nome" il segno dell'esperienza di sentirti misteriosamente presente, unificante, identificante: un abbracciarsi l'anima che tifoserie sportive, allegre combriccole, militanze politiche, affetti pur profondi, amicali e perfino familiari non possono conoscere!
Tu che hai scelto il giorno domenicale per il primo incontro con la tua Chiesa neonata, offri anche a noi il chiaro segno domenicale della comune esultanza nella comunità eucaristica, dove ti sperimentiamo spezzato e spezzante, anticipo della comunione definitiva. Ogni Messa esperienza di anticipato paradiso! Tu che hai alitato sui tuoi discepoli il soffio creatore delle origini, Spirito ri-creatore degli ultimi tempi, presenti anche a noi il segno di sentirci sospinti da dentro con un soffio che guida i nostri passi nel buio della fede verso l'alba definitiva della visione.
Tu che ti presentasti afferrabile nel tuo corpo glorioso a Tommaso, ispirandogli nel contempo l'esclamazione della fede prima di toccarti, concedi anche a noi il pudore del tuo contatto qui in terra, nell'attesa dell'abbraccio eterno e universale!
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