Dialogo: con l'oggi
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Sal. 95,8: "Ascoltate oggi la Sua voce".
Signore Gesù! Non voglio fuggire, io credente, impaurito davanti al mondo
di oggi: voglio frequentarne le strade, voglio raccoglierne le sfide, voglio
lasciarmi raggiungere dalle sue massime e dalle sue lusinghe, per testimoniare
la forza perenne del Vangelo, capace di farsi fecondare perfino dall'errore.
Insegnami a guardare con occhio coraggioso e simpatico questo mondo che sembra
velocissimamente avanzare travolgendo schemi e steccati della fede: voglio
raccogliere la sua sfida per quei valori di libertà, di giustizia, di
democrazia, di scienza, di uguaglianza, di razionalismo che mi sbatte sulla
faccia di credente.
Scampami,
Signore Gesù, dal pericolo di considerare la vita cristiana una faccenda
privata e personale, come se alla giustizia intorno a me, dal lavoro alla
politica, dai problemi di un testamento a una vertenza sindacale, dovessero
pensarci gli altri.
Ma scampami
altresì dal pericolo di pensare che la sola cosa che conta nella vita sia la
giustizia sociale, il lavoro garantito, l'affitto equo, come se le domande
sulla vita, sulla morte, sul dolore e sull'amore, fossero ripiegamenti
patologici.
Scampami dal
pericolo di pensare che "la fede è una cosa e la politica è
un'altra", come se tu, Signore, e la tua Chiesa non aveste operato la
vostra scelta preferenziale dalla parte degli Ultimi, ma ci permetteste invece
di pensare alla politica come all'arte di difendere i propri diritti.
Ma scampami
altresì dal pericolo di credere che il Credente abbia in tasca la ricetta
evangelica per risolvere ogni problema sociale, senza mettersi in attento
ascolto di tutte le diverse soluzioni che in diverse parti del mondo si tentano
per gli stessi problemi.
Alimenta ancor
oggi uno spassionato ed appassionato dialogo tra credenti e non credenti
convincendoli che nessuno possiede il monopolio della verità.
Incoraggia il
non credente che abita nel cuore del credente a vedere con lucida simpatia le
ragioni di chi si dichiara non credente, per alimentare l'inesausto stupore
della propria fede.
Incoraggia il
credente che abita nel cuore del non credente a scrutare con attenta
perplessità le risposte di chi si dichiara credente, indagando se in quelle
indimostrabili risposte si trovasse l'auspicato riscontro alle sue incessanti
domande.
Mandaci,
Signore, uomini e credenti "di frontiera", capaci e appassionati di
leggere il Vangelo sulla soglia delle chiese, privilegiando il
"Lontano" come primo interlocutore del Tuo messaggio: Tu sei venuto,
hai detto, non per i sani ma per i malati!