Spontaneità: dal peccato originale - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

+39.3355871744
bonzaniprospero8@gmail.com
L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
www.personalismo.it
Vai ai contenuti

Spontaneità: dal peccato originale

S > Spontaneità
Mc 1,25: "Taci, esci da quell'uomo".
Signore Gesù, alla cui presenza lo spirito maligno dell'indemoniato si è sentito in dovere di rivelarsi padrone da non scocciare, dona anche a noi di non sentirci più padroni indiscussi di noi stessi.
Dona anche a me il coraggio di fissare negli occhi il demonio che abita clandestino nel mio cuore. Donami di scoprirmi abitato da forze sconosciute che lottano inesorabili e nascoste contro la mia felicità. Donami di accorgermi che io non sto facendo quello che voglio veramente. Donami il coraggio e la determinazione di rendermi conto che tanto spesso ciò che sento spontaneo non è per il mio vero bene. Donami di incontrare il volto innocente di un bimbo appannando la mia gioia quando ricordo di trovarmi davanti alla presenza di forze insidiose che fin dal suo concepimento abitano nel suo cuore: il peccato "originale".
Donami il coraggio di combattere con ogni forza per liberare la mia mente dalle onnipotenze ingannatrici della pigrizia, dell'ambizione, della spontaneità istintiva, del nervosismo automatico, della sessualità cieca, della bramosia e, soprattutto, dell'indifferenza.
Donami di accettare con determinazione gli strappi che l'indemoniato del Vangelo accettò pur di farsi liberare da quella presenza ingannatrice che ci spinge a cercare la felicità all'indirizzo sbagliato del piacere.
Donami, Signore, il coraggio del silenzio per ascoltare il rumore sommesso delle catene che mi stringono. Donami la fedeltà ad ogni prezzo alla pausa per l'incontro con Te, magistrato inquirente sulle mie schiavitù.
Donami persone che vogliano il mio vero bene vigilando sulla pausa del mio incontro quotidiano con Te nella preghiera.
Dona anche a me, come a questo indemoniato, l'ebbrezza di sentirsi finalmente fiorire, profumare dentro il nostro cuore tutti i sogni di bellezza, di armonia, di trasparenza, di audacia, di abbracci universali che Tu ci avevi seminato dentro.
Quei sogni che il Maligno teneva incatenati dentro la prigione del comportamento comune, del "son fatto così"
Concedimi, Signore Gesù, di riconoscermi schiavo, non solo davanti a me stesso, ma anche davanti a chi me ne accusa.
Concedimi tuttavia di credermi liberabile dalla prolungata, forte e dolce esperienza di Te!
www.personalismo.it  per segnalazioni postmaster@personalismo.it
Torna ai contenuti