Poveri: desiderarlo! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Poveri: desiderarlo!

P > Poveri
Lc 4,18: "Mi ha mandato ad evangelizzare i Poveri".
Purifica, Signore, l'immagine che noi ci siamo fatti di te: noi ti vogliamo forte e Onnipotente, per fare di noi dei Semi-onnipotenti.
Qualcuno ti vede Onnipotente, schierato dalla parte dei Potenti di questo mondo, custode del loro potere, così che noi stessi, schierandoci con loro, ci sentiamo "dalla tua parte"!
Ma tu ti fai presentare da questo "Nunzio" così diverso dalle "Nunziature apostoliche" in giro per il mondo, da questo "portinaio", Giovanni Battista, così diverso dalle Guardie Svizzere del nostro Vaticano. Tu stesso ti presenterai bambinello qualunque in quella cornice agreste così diversa dal bagliore luccicante degli ori di cui giustamente rivestiamo il tuo Corpo eucaristico.
Incàntaci, Signore, di quella povertà evangelica che tu hai vissuto, che Francesco ha ricopiato, che i Santi hanno inseguito, alla ricerca della vera gioia.
Incàntami, Signore, di coloro che sono Poveri di cose, ma ricchi di sogni, di palpiti, di emozioni, di entusiasmi, di speranze, di innamoramenti, di fede!
Incàntami dei Poveri che non accondiscendono alla scalpitante bramosia di diventare ricchi! Guariscimi dal vezzo di contestare alla Chiesa quelle ricchezze che invece vorrei per la mia casa!
Incàntami dei ricchi di cose che si sentono non possessori ma depositari in prestito di tutto quello che hanno, amministratori sapienti non per sè ma per i disoccupati!
Incantami di chi vive nel suo cuore la tua Parola che dice "c'è più gioia nel dare che nel ricevere"! Incàntami del Povero che confida nella Provvidenza divina , per sè e per la famiglia, quanto nel contributo della Previdenza Sociale.
Incantami del Povero e del ricco che si sentono davvero Ricchi per il dono della vita, per il dono della fede, per il dono dell'Amore di chi li ama, per il dono della Speranza nella vita eterna.
Indicami di cosa liberarmi per sentire meno imbarazzo, uscito da Messa, quando, dopo aver mangiato la "comunione" farò "divisione" dagli altri, nel calduccio del mio nido!
Concedimi un velo d'imbarazzo per i tuoi doni che devo giustamente tenere nelle mie mani; concedimi una scintilla di esultanza per il dono definitivo ed universale della Salvezza dall'Alto, che tu deponi nelle nostre mani vuote!
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