Preghiera: gesto strano!
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Mt 6,9: "Voi dunque pregate così: Padre...".
Da sempre, Signore, noi sentiamo il bisogno di pregare, ma arrossiamo in volto appena ci accorgiamo di parlare con uno che non si vede, di ascoltare uno che non risponde: un "botta e risposta" che sembra lasciare tutto invariato... tranne chi prega!
Grazie, Signore, perchè ci hai detto che pregare non è follia!
Grazie perchè Tu ci hai detto che il Creatore dell'atomo, della galassia e del cuore di ogni uomo ascolta il balbettio bisbigliato da questo microbo che è ciascuno di noi.
Grazie perchè ci hai detto che sei perfino disposto, Tu, l'Onnipotente, a "cambiare idea" nel gioco della Storia, di tutti e di ciascuno, ascoltando chi commette l'ingenuità di "darti dei suggerimenti".
Così, pregando, viviamo l'esaltante certezza di non trovarci davanti all'immagine schiacciante di un ineluttabile Destino senza volto!
Grazie perchè ci hai detto che il bisogno profondo di pregare che affiora in ogni persona attenta al mestiere di vivere, non è il gemito della creatura che, impaurita della propria solitudine cosmica, si inventa un Creatore!
Non permettere che io mi possa mai abituare a questo gesto stranissimo della preghiera, questo gesto che l'uomo contemporaneo può leggere come debolezza, illusione, follia!
Sobbalza il mio cuore ogni mattina, ogni sera, ogni Eucarestia, con il dubbio feroce di parlare a Nessuno, con il bisogno invece insopprimibile che un Qualcuno mi ascolti!
Insegnami ad assomigliare la tenerezza di sentirmi piccolo fra le braccia di Papà Nostro con la tenerezza del ricordo di me bimbo tra le braccia di Mamma: traboccherò la Tua tenerezza di Papà Mamma su quelli che non si riconoscono ancora tuoi figli!