Anziani: beato chi li apprezza! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Anziani: beato chi li apprezza!

A > Anziani
Dan: "La folla prestò loro fede perchè erano anziani".
Beato chi riconosce nell'Anziano un tesoro di sapienza invece di considerarlo un laccio per la nostra libertà e un peso inutile per le nostre tasche: costui saprà raccogliere nell'età giovanile la fioritura di vita che avrebbe potuto profumare solo molto più tardi.
Beato chi intravvedendo la parabola di vita dell'anzianobeato chi li apprezza! si scampa dalla comunissima tentazione di considerare la propria vita come una colorita e inesauribile semiretta: ogni vita s'incammina verso la parabola fisicamente discendente, non c'è ragione di vivere come tutti, presunti immortali.
Beato chi sa far scoprire all'anziano i tesori di saggezza che racchiude in cuore, liberandolo dalla prigione del rimpianto, nel tentativo di far rivivere nei più giovani ciò che; passato nel severo filtro dell'esperienza, meritava e merita di essere davvero vissuto.
Beato chi non esige dall'anziano il linguaggio e le prospettive delle mode correnti, come se il nuovo fosse inevitabilmente meglio dell'antico, ma sa farsi confidare gli errori giovanili, le valutazioni affrettate, i treni persi, i sogni rimasti purtroppo nel cassetto: quel giovane se ne tornerà a casa avendo ricevuto molto più di quanto pensava di dare!
Beato il giovane che non rifugge l'anziano per il timore di ricordarsi che invecchierà lui pure: conviene vivere intensamente questi troppo pochi 100 anni che ci vengono dati da vivere, senza appollaiarsi sulle panchine della vita.
Beato colui che sa camminare lentamente per accompagnare il passo affaticato dell'anziano: il cuore di quel giovane galopperà più veloce.
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