Ammalato: quando tocca a me
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Sal 102: "Preghiera nella malattia"
Signore, mi hai preso per mano, ma mi hai
stretto forte, fino a farmi male nel mio corpo con LA SPINA AGUZZA DELLA MALATTIA.
Grazie perché mi hai aperto gli orizzonti
della SPERANZA NELLA GUARIGIONE, senza farmi dimenticare i momenti preziosi e
difficili dei primi sintomi, delle prime interminabili attese, delle diagnosi
incerte, dei momenti bui in cui tutto sembrava perduto.
Grazie, Signore, per QUELLI CHE MI HANNO
VOLUTO BENE, curandomi con amore, senza farmi pesare il loro servizio.
Grazie per i Medici e gli Infermieri che mi
venivano incontro con il sorriso. Ma grazie anche per LA FORZA DI SORRIDERE a
quelli che mi trattavano come un animale, a quelli che tardavano tanto nella
notte lunga, interminabile.
Grazie perchè mi hai fermato: così preso dal
mio giro di cose rischiavo di restarne travolto, come se il mondo non potesse
continuare a girare senza che io lo spingessi: e Tu mi hai fermato per
regalarmi IL TEMPO DI PENSARE alla mia vita, di accorgermi di vivere.
Grazie perchè, io che non volevo mai dare
fastidio a nessuno, ho imparato A FARMI AIUTARE, a farmi lavare, a farmi
imboccare, a farmi accompagnare in bagno, a farmi asciugare la fronte, a
domandare sulla fronte un bacio, una carezza.
Grazie, Signore, perchè la scure affilata del
dolore ha potato I RAMI INUTILI, le tante preoccupazioni piccine della mia
vita, aprendo la strada ai germogli nuovi del l'attenzione verso gli altri,
verso chi soffre come e più di me: senza quella potatura non ne sarei stato
capace.
Grazie, Signore, perchè io pensavo di
possedere la mia vita nelle mie mani e me l'hai fatta scoprire APPESA AL
FRAGILE FILO stretto dalle tue dita, fedeli sempre, presenti, trepidanti,
sempre, soprattutto quando non Ti sento.
Grazie, Signore, per avermi offerto
l'occasione di pensare che questo filo della mia vita avrebbe potuto finire di
lì a poco, così da incoraggiarmi a ricamare con TUTTO IL POCO O TANTO FILO CHE
MI RESTA il disegno più bello possibile della mia vita.
Grazie, Signore, per i segnali di speranza
che dai alla mia malattia, ma grazie anche per la forza che infondi nel mio
cuore per renderlo capace di accogliere LE FERI I L INGUARIBILI che rimarranno
per sempre nel mio corpo.
Grazie, Signore, perchè hai dato senso a
questo dolore della mia carne, questo dolore che tutti fuggono, di cui tutti
tentano di sbarazzarsi come inutile spazzatura: grazie perché questo dolore
innocente, unito alla tua Croce, diventa MISTERIOSA SALVEZZA per tanti che solo
in Cielo potranno ringraziarmi.