Rispetto: della donna
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Gv 4,27: "Si
meravigliarono che Gesù stesse a discorrere con una donna.
Sciogli, Signore, i nostri gesti e i nostri sguardi dall'ingessata
correttezza che mortifica e paralizza il corpo per un presunto vantaggio dell'anima.
Ma guidaci parimenti lontano dalla presunta libertà di un corpo abbandonato
a se stesso, fedele esecutore dei suoi istinti, "sana e selvaggia" belva da liberare nella
giungla della vita.
Tocca Tu il cuore dell'uomo che guarda la donna come una cosa da possedere,
guidando il suo sguardo a fissare gli occhi di lei, bussando alla porta del suo cuore.
Ma ispira parimenti a ogni donna il desiderio di essere conosciute e
visitate nei sentimenti profondi del loro cuore, senza imboccare la scorciatoia facile ma fallace della
seduzione.
Tu ci domandi, soprattutto in questa zona così caratteristica del nostro
vivere, il rapporto tra l'uomo e la donna che Tu stesso hai sognato per noi, ci domandi la fatica di
indirizzare la passione verso la tenerezza, la fatica di guidare la spontaneità istintiva verso la autenticità
profonda.
La fatica di leggere l'altro più nei suoi occhi che nei suoi centimetri o
nelle sue rughe, la fatica di maturare un rapporto dalla profondità del cuore di ogni uomo alla profondità
del cuore di ogni donna.
Tu ci domandi
di rispettare l'altro, l'altra, come un mistero prezioso e nascosto, come un
santuario della tua presenza, alla cui porta bussare nel rispetto, anzichè
invadere e rapire.
Signore Gesù,
che ci hai chiamato a vivere in questa società dove l'"usa e getta"
si vive verso le lattine di Coca Cola come verso il corpo dell'altra,
dell'altro, donaci la forza e la gioia di testimoniare con coraggio il primato
della tenerezza sulla violenza, della pazienza sulla fretta, dell'interiore
sull'immagine, del fascino sulla passione, della gioia sul piacere, della
comunione sul possesso.
Donaci uomini
e donne serenamente padroni di sè per serenamente donarsi all'altro,
nell'amicizia e nell'affetto.