Rispetto: della donna - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Rispetto: della donna

R > Rispetto
Gv 4,27: "Si meravigliarono che Gesù stesse a discorrere con una donna.
Sciogli, Signore, i nostri gesti e i nostri sguardi dall'ingessata correttezza che mortifica e paralizza il corpo per un presunto vantaggio dell'anima.
Ma guidaci parimenti lontano dalla presunta libertà di un corpo abbandonato a se stesso, fedele esecutore dei suoi istinti, "sana e selvaggia" belva da liberare nella giungla della vita.
Tocca Tu il cuore dell'uomo che guarda la donna come una cosa da possedere, guidando il suo sguardo a fissare gli occhi di lei, bussando alla porta del suo cuore.
Ma ispira parimenti a ogni donna il desiderio di essere conosciute e visitate nei sentimenti profondi del loro cuore, senza imboccare la scorciatoia facile ma fallace della seduzione.
Tu ci domandi, soprattutto in questa zona così caratteristica del nostro vivere, il rapporto tra l'uomo e la donna che Tu stesso hai sognato per noi, ci domandi la fatica di indirizzare la passione verso la tenerezza, la fatica di guidare la spontaneità istintiva verso la autenticità profonda.
La fatica di leggere l'altro più nei suoi occhi che nei suoi centimetri o nelle sue rughe, la fatica di maturare un rapporto dalla profondità del cuore di ogni uomo alla profondità del cuore di ogni donna.
Tu ci domandi di rispettare l'altro, l'altra, come un mistero prezioso e nascosto, come un santuario della tua presenza, alla cui porta bussare nel rispetto, anzichè invadere e rapire.
Signore Gesù, che ci hai chiamato a vivere in questa società dove l'"usa e getta" si vive verso le lattine di Coca Cola come verso il corpo dell'altra, dell'altro, donaci la forza e la gioia di testimoniare con coraggio il primato della tenerezza sulla violenza, della pazienza sulla fretta, dell'interiore sull'immagine, del fascino sulla passione, della gioia sul piacere, della comunione sul possesso.
Donaci uomini e donne serenamente padroni di sè per serenamente donarsi all'altro, nell'amicizia e nell'affetto.
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