Rispetto: "umano" - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Rispetto: "umano"

R > Rispetto
Lc 12,8: "Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò..."
Anche nel mio ambiente mi scopro paralizzato dal "rispetto umano" per cui oso dichiararmi credente ma temo di prendere posizioni arrischiate che mi qualifichino decisamente dalla parte degli Ultimi e dalla parte degli incorruttibili.
Non trovo difficoltà a dichiararmi apertamente innamorato della mia famiglia ma poi entro in casa con un volto qualunque, un passo qualunque, un cuore qualunque.
Nella compagnia degli amici uso il linguaggio rispettoso, intelligente e irreprensibile, ma davanti al discorso maniacale del lunedì mattina sulle partite della domenica fingo di interessarmi e davanti al discorso pesante che ironizza la donna come un giocattolo, abbozzo un impaurita sorriso.
Anche nello schieramento sul lavoro so di detestare un direttore incompetente e rampante, so di disprezzare la collega che avanza di livello attraversando il letto del capoufficio, condivido uno sciopero che penalizza i più indifesi, ma davanti al pericolo di sblocco di uno sbarramento di carriera sorrido, annuisco ed entro a lavorare dalla porta di servizio.
Anche nelle amicizie capisco di fermarmi troppo spesso alla metà del guado: sono al corrente di un rapporto vessatorio e ingiusto tra i miei parenti: ben capisco il comportamento profittatore e invadente di un amico, e tuttavia non sono capace di comportarmi con l'uno come se mi vedesse l'altro.
Perfmo con Te, Signore, scendo a compromessi, quando decido la percentuale sullo stipendio da versare a Te nelle mani del Povero e poi rimando il versamento, quando decido il tempo da dedicare a fermarmi per lasciarti la possibilità di guardarmi in faccia e invento sempre nuove urgenze e scusanti.
Alimenta, Signore, nel mio cuore, il gusto di crescere persona unificata, inorridita dal camaleonte che mi abita in cuore, sempre pronto a cambiare colore secondo le tinte dell'ambiente: compatta, armonizza, unifica le fibre del mio cuore.
Regalami, Signore, un cuore indiviso, capace di ogni prudenza, ma distante da ogni compromesso, nel difficile equilibrio tra l'infantile "tutto e subito" o "bianco o nero" e il mediocre "giusto mezzo".
Tu, Signore, che hai rispettato tutti, rispettando al contempo tutta la verità, insegnami a vivere sempre intero e identico fissando sempre e prima di tutti il tuo volto crocifisso, inchiodato dalla fedeltà all'unica Parola del Padre.
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