Fragilità: rialzami dopo le ricadute - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Fragilità: rialzami dopo le ricadute

F
 
Mt. 6,12-14: "perdona a noi come noi perdoneremo agli altri"
 
Mettimi, Signore, alla scuola di uomini e donne abitati di interiore, luminosa sapienza, così da accendere nel mio cuore il ricordo inestinguibile delle scintille di luce che hai scoccato lungo i miei passi.
 
Ho accolto con entusiasmo il fascino della mia lettura interiore di fronte alla tua Parola, ma ecco che tu mi invitavi a uscire dalle mie pigrizie decidendo momenti per camminare verso la luce, che io avevo riservato a riposare nell'ombra.
 
Mi sono esaltato per un momento palpando nella mia anima il fremito di quando mi porgevo ai tuoi occhi, ma ho preferito sùbito gettarmi a occhi chiusi e cuore spento nelle braccia di chi mi abbracciava senza nuove pretese di bellezza,
 
Mi sono stupito davanti allo spettacolo dell'armonia interiore che i momenti di preghiera intensa e personale mi regalavano, ma poi mi hai fatto paura e mi sono rifugiato nel rumore che mi nascondeva a me stesso.
 
Hai dilatato il mio cuore nel gesto di una nuova generosità verso il Povero, ma ecco che mi sono sùbito afferrato al libretto degli assegni per gustare quel piacere di possesso più afferrabile della gioia del dono.
Mi hai incantato nell'esperienza dilatante dell'incontro profondo e trasparente con il cuore di chi riusciva a rimanere in silenzio accanto a me e davanti a te. Ma la fatica della bellezza mi ha sùbito risospinto verso la banalità di una pacca sulla spalla.
 
Mi hai accolto nell'abbraccio esaltante di una Eucaristia collettiva in mezzo al tuo Popolo, ma il mio cuore piccino mi ha risucchiato in una preghiera intimista, comoda, gratificante, individuale, rassicurante.
Mi hai profumato con il fiore della castità, insegnandomi ad accostarmi nel rispetto al cuore invisibile delle persone che amo, ma mi sono ritrovato d'improvviso ad afferrarne violento il corpo visibile senza visitarne il santuario interiore.
 
Mi hai regalato momenti di illuminazione piegandomi sul fiore della tua Parola, ed eccomi già piegato e genuflesso dinnanzi all'icona di nostra Signora TV!
 
Grazie perchè tu mi ricordi inesorabile che l'attimo della illuminazione riscalda il mio cuore ben più della lampada artificiale del piacere.
 
Grazie, Signore Gesù, perchè una circostanza eccezionale mi ha fatto scoprire eccezionale al di sotto delle mie banalità.
 
Ma ancor più grazie perchè il ricordo di quell'attimo mi ha fatto sognare di poter essere io normalmente eccezionale nelle circostanze comuni della mia vita. Vita quotidiana sempre, vita qualunque mai più!
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