Piccoli: desiderati!
P > Piccolo
Mc 12,38: "Questa vedova ha gettato nel tesoro più che tutti gli
altri!".
Grazie perchè
in questa pagina tu riveli i gusti del Padre, l'Onnipotente che sceglie i più
impotenti per rivelare il suo volto. Sceglie solo chi è a mani vuote e libere
per accogliere il dono della sua Parola! Nelle tue parole leggo la rivincita
dei miliardi di "poveri cristi" disseminati lungo la Storia e accanto
a me: una rivincita senza violenza, senza beffe, senza vinti, frutto di una
guerra combattuta dentro di noi, tra la presunzione e la tenerezza!
Libera,
Signore, i piccoli di questo mondo, i Poveri, gli Oppressi, gli Ignoranti, i
Fragili, gli Ammalati, dal disprezzo della propria piccolezza.
Liberali dal desiderio di diventare
"grandi". Liberali dal malefico desiderio di ritagliare grandezza e
benessere solo per sè, facendo scarto di tutti i loro compagni di sventura!
Concedi ai "piccoli" per natura o
per sventura il dono di restare "piccoli" per scelta, per la propria
e l'altrui gioia!
Concedi ai
"grandi" del pensiero e del potere un cuore di piccolo e di bimbo
capace di incantarsi di un fiore, capace di trasformare la propria grandezza,
in bellezza per tutti i "piccoli" del mondo.
Dònaci adulti "piccoli" con il
cuore di bimbo, capace di credere ed incantarsi della favola vera dell'Amore
che tu ci hai raccontato.
La favola vera
dell'Amore di te per noi, di noi tra noi, di noi pet te, di tutti per gli
Ultimi, di te e di tutti, quando saremo tutti in te!
Congiungi nel mio cuore i gusti francescani
della fraternità e della "minorità": così guarderò il mondo non come
una grande macchia variopinta, ma come un infinito succedersi di variegati
fiorellini, da stupirsene uno per uno!
Grazie
Signore, per quando fiorisci di "piccoli" il mio cammino, anticipo
profumato del tuo Cielo! Grazie, Signore Gesù, perchè hai guidato i miei passi
alla simpatia verso i Piccoli e gli Ultimi, aprendo i miei occhi per scoprire
nei Piccoli il frammento della tua grandezza; Tu hai aperto le mie orecchie
perchè nel gemito del Malato, nel rantolo del Tossico, nell'urlo del popolo
Sterminato, nel silenzio dell'Anziano all'ospizio, nel singhiozzo del Bambino
ignorato, perchè lì ascoltassimo l'eco della tua voce.
Tu hai
affilato la mia mente per cercare le risposte decisive alle mie domande più
insopprimibili, piuttosto nella sapienza di una Nonna che nell'enciclopedia
della biblioteca, più nel candore del Bimbo che nella professionalità dello
psicologo, più nella parola di un Amico che nel chiasso televisivo, più nella
vita del Santo che nel computer dello scienziato.