Amore: accorgersi dell'altro - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Amore: accorgersi dell'altro

A > Amore
Lc 10,33: "Un Samaritano, che era in viaggio lo vide e gli si fece vicino".
Grazie, Signore, per questo scomunicato, che si accorge di chi incontra e gli regala la sua attenzione. Insegna anche a me, in questo mondo frettoloso, distratto, fuggiasco dai bisogni del prossimo, a cercare la mia gioia proprio nell'accorgermi dell'altro in difficoltà, a regalargli la mia attenzione.
Ma perché dovrei farmi attento in questo mondo di distratti e fuggiaschi!
Perché dovrei farmi attento agli altri quando ho l'impressione che gli altri si facciano così raramente davvero attenti a me, alle mie ferite più profonde e perciò più nascoste?
Forse potrei partire dalla domanda egoistica: "E se un giorno dovesse capitare a me di trovarmi a terra, come questa vittima dei briganti, non aspetterei forse con ansia chi osasse fermarsi?" E allora perché non farlo io quando mi trovo dall'altra parte della barricata che divide i distratti dai colpiti?
Forse sento dentro che io stesso non sarei capace di ridere ricordandomi che Tu piangi. Per questo la gente cosiddetta normale vive dietro a 1000 paraventi!
E mi hai messo in petto un cuore che non sa darsi pace se si ricorda di essersi girato dall'altra parte, se ha spento la TV davanti a quel servizio così diverso dalle ballerine di sempre, esclamando: "ma intanto io non ci posso fare niente. Così va il mondo! Lascialo andare!". Per questo tanta gente cosiddetta comune trapianta un sasso al posto del cuore!
Forse mi sento davvero più vivo quando mi lascio trafiggere e coinvolgere dai guai dell'altro. Mi si complica la vita. Ma vivo-vivo anzichè sonnecchiante come tanta gente cosiddetta comune.
Forse sento che la riconoscenza del malcapitato vale più del tempo che perdo accorgendomi di lui. Ma se anche lui non mi ringraziasse il Tuo grazie, Signore, riscalda il mio cuore infreddolito!
Ma quando "non ci posso fare niente" mi ricordo che qualcuno che non poteva fare niente per me mi ha regalato qualcosa che valeva più della soluzione dei miei problemi: mi aveva regalato la sua attenzione, la sua vicinanza. E allora è un'altro vivere quando vivi la stessa croce, ma sei liberato dal peso della solitudine!
E se il mondo gira sempre allo stesso modo, nonostante il mio scendere a cavallo per accorgermi di te, io sento che la mia giornata valeva la pena di essere vissuta perché ho tentato quella sera di lasciare il mondo un pò più bello di come era al mattino.
Era soltanto una goccia dell'oceano quel mio gesto di attenzione ma era almeno quella goccia che innaffiava il fiore della gioia nel mio cuore!
E mi sono accorto che il mio cuore diventava sempre più grande ogni volta che lo aprivo sul fratello ferito! Ero contento aghi volta. che mi fermavo scendendo da cavallo più di quando gli affondavo gli speroni nella pancia per farlo passare avanti, girandomi dall'altra parte.
Dammi, Signore, luce e forza per fermarmi accanto allo sfortunato ricordandomi che Tu. mi hai detto di farlo. E allora di Te mi fido. Ricordandomi altresì che Tu mi hai detto che in lui trovo Te. E' li che Tu mi dai appuntamento. Non vorrei mancare mai!
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