Schiavitù: interiore - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Schiavitù: interiore

S > Schiavitù
 
Mc 1,25: "Taci! Esci da quell'uomo"
 
Signore Gesù, alla cui presenza lo spirito maligno dell'indemoniato si è sentito in dovere di rivelarsi padrone da non scocciare, dona anche a noi di non sentirci più padroni indiscussi di noi stessi.
 
Dona anche a me il coraggio di fissare negli occhi il demonio che abita clandestino nel mio cuore. Donami di scoprirmi abitato da forze sconosciute che lottano inesorabili e nascoste contro la mia felicità. Dònami di accorgermi che io non sto facendo quello che voglio veramente.
 
Donami il coraggio e la determinazione di rendermi conto che tanto spesso ciò che sento spontaneo non è per il mio vero bene.
 
Dònami di incontrare il volto innocente di un bimbo appannando la mia gioia quando ricordo di trovarmi davanti alla presenza di forze insidiose che fin dal suo concepimento abitano nel suo cuore: il peccato "originale".
 
Dònami il coraggio di combattere con ogni forza per liberare la mia mente dalle onnipotenze ingannatrici della pigrizia, dell'ambizione, della spontaneità istintiva, del nervosismo automatico, della sessualità cieca, della bramosia e, soprattutto, dell'indifferenza.
 
Dònami di accettare con determinazione gli strappi che l'indemoniato del Vangelo accettò pur di farsi liberare da quella presenza ingannatrice che ci spinge a cercare la felicità all'indirizzo sbagliato del piacere.
 
Dònami, Signore, il coraggio del silenzio per ascoltare il rumore sommesso delle catene che mi stringono. Dona anche a me, come a questo indemoniato, l'ebbrezza di sentirsi finalmente fiorire, profumare dentro il nostro cuore tutti i sogni di bellezza, di armonia, di trasparenza, di audacia, di abbracci universali che tu ci avevi seminato dentro.
 
Quei sogni che il Maligno teneva incatenati dentro la prigione del comportamento comune, del "son fatto così".
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