Pazienza: con la vita
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Mt 11,28: "Venite a me voi tutti affaticati e oppressi".
Signore Gesù!
Tu ti sei rivolto agli "affaticati e oppressi". Ce ne sono tanti a
questo mondo. Forse i più tanti. Donami di sentirmi sconfortato ricordandomi di
quanti Oppressi non hanno potuto mai ascoltare seriamente la Tua voce di
conforto: "venite a me voi tutti!".
Ma forse più terribile
ancora è il fatto che io, credente e magari praticante, non mi sento per nulla
"affaticato e oppresso" se non dall'orario del lavoro che mi ruba il
tempo per la partita di tennis o per il tè con le amiche.
Ma chi sei Tu, Signore Gesù, sconosciuto
falegname per 30 anni e zingaro, vagabondo, mendicante, per altri tre, per
potermi dire che Tu sei il conforto della mia vita?
Ti ringrazio, Signore, per il tuo dono delle
persone che mi confortano, leccando le mie ferite, consolando le mie amarezze,confortando
le mie delusioni.
Ma ti ringrazio soprattutto per le persone il
cui conforto non mi chiude nella attenzione ripiegata su me stesso.
Grazie per il dono di coloro il cui conforto
diventa per me nuovo coraggio di lottare contro le mie fragilità, contro le
ingiustizie che scopro attorno a me, contro le comodità e le sicurezze
economiche di cui sono appesantito.
Tu, sperduto vagabondo di 2000 anni fà sei
per me, proprio oggi, un Qualcuno! Qualcuno il cui sguardo, fisso nei miei
occhi, mi dice che non sono solo, che Tu sei con me, che Tu mi prendi per mano!
E la solitudine è vinta. L'oppressione incrinata.
Donami quel
conforto vero dell'intimità con Te, che mi conforta spalancando sul tuo piano
d'amore gli occhi del cuore quando so chiudere quelli della testa!
Donami quella intimità misteriosa, profonda,
confortante, che mi farà cercare da chi cerca conforto: troverà nel mio
conforto il trabocco del Tuo conforto!