Stupore: novità, postino di Dio
S > Stupore
Lc 19,2: "Zaccheo,
scendi! ".
Salvami, Signore Gesù, dalla paura degli alberi, per quanto alti, o fragili
possano sembrarmi. Salvami dalla sicurezza dei "benpensanti" che preferiscono restare sempre
"con i piedi per terra"!
Zaccheo, piccolo di statura, salì a fatica su di un albero per vedere che
cosa stava succedendo. Dona anche a noi il coraggio, anzi, il bisogno, di salire un po' più in alto del
nostro tran-tran, per quanto inquietante possa essere, scoprire nuovi e più vasti orizzonti!
In questo
mondo di affannose, precipitose novità di facciata dònaci, Signore, un sospetto
guardingo verso le mode ricorrenti e dilaganti, diffidente verso quel cambiare
in superficie, affinchè tutto resti sotto come sempre.
Ma dona,
Signore, anche a noi come a Zaccheo, il gusto della novità che conta, l'attesa
impaziente che passi qualcuno sulla nostra strada capace di chiamarci a
sbaraccare la nostra vita, senza la paura di cambiare, la paura di rimetterci,
la paura di ricominciare da capo!
Dona anche a
noi la lotta appassionata contro la nostra "piccola statura", la
lotta contro la nostra piccola vita, contro la nostra piccola tranquillità,
fino a passare per ingenuo piuttosto che guardarmi intorno altezzoso pensando
di saper sempre prima come andranno a finire le cose.
Donaci il
coraggio di ascoltare qualunque tua vocazione nuova, nella nostra vita, a
qualunque età, qualunque sia il "postino" della vita che ce la
recapita.
Insegnami a
scoprirti postino di novità anche nel giornale letto per caso, come
l'ispirazione durante la preghiera; nell'illuminazione sulla vetta di una
montagna innevata, come il tempo prezioso dell'immobilità per la malattia;
nella telefonata di un amico, come il consiglio del mio "padre spirituale".
Dona anche a me, come a Zaccheo, cuore disponibile per lasciarmi interpellare
dalla novità anche a prezzo, come lui, di sconvolgere le mie ricchezze: soldi,
affetti, salute e tempo.
Dona anche a
me risposta pronta, immediata, ai tuoi segnali, una risposta veloce per
scampare al trabocchetto di quella prudenza che vorrebbe nascondere la
vigliaccheria e la pigrizia.
Dona anche a
me, come a Zaccheo, di gettare via la chiave della mia casa, del mio tempo, dei
miei affetti personali, per trasformare il bunker della mia pigrizia
asserragliata, in casa e cuore d'accoglienza per tutti gli Smarriti che stavano
a guardarmi da dietro le inferriate: in essi, come Zaccheo, accoglierò Te e la
tua salvezza.
Ai bambini
piacciono le novità e le sorprese; agli adulti le sicurezze. Fammi, Signore,
piccolo come Zaccheo, eterno bambino, sempre più piccolo man mano che passano
gli anni!