Penitenza: parola proibita
P
Col. 3,5: "Mortificate quella parte di voi che appartiene alla
terra".
Penitenza! Chi
trova più il coraggio di pronunziare oggi questa parola, perfino negli ambienti
chiesastici! Eppure è un furto doloroso, che stiamo perpetrando a danno dei
nostri bambini, quello dei preziosi "fioretti", scuola di volontà per
rinunziare al bene, allenamento per rinunziare al male! E la moderazione del
venerdì.... e la pratica del digiuno.... della rinunzia a un acquisto, a una
comodità, a un viaggio, al superfluo, a tutti quei "furti" rubati a
chi nel nostro inutile troverebbe il suo essenziale!
Non posso
credere, Signore, che millenni di storia, cristiana ed orientale, in cui il
digiuno e la penitenza sono stati ampiamente praticati, costituissero soltanto
un fatto clinico.
Voglio credere
che il digiuno che tu stesso, Signore, hai praticato, aiutasse
l'"anima" a riappropriarsi del corpo: ravviva anche in me l'ambizione
di pienamente, pacificante, possedermi.
Aiutami a
credere in questa logica misteriosa del Corpo Mistico per cui il bene e il male
di tutti circolano nelle vene dell'anima di tutti, al punto che la penitenza di
quell'eremita che mai conoscerò, sconta invece i miei peccati di lussuria più
nascosti nelle pieghe della mia fantasia: solo in cielo io saprò, e lui saprà,
e ci abbracceremo.
Dammi sguardo
terrorizzato, compassionevole ed orante verso queste nuove generazioni senza
midollo spinale, accasciate sulla poltrona, succhiatori di innumerevoli golose
sciocchezze, travolti dalla libidine sessuale, ingordi di ogni comodità, sordi
alla folla innumerevole dei Poveri che bussa silenziosa alla nostra porta.
Insegnaci a
cominciare dal dominio rigoroso della nostra gola il dominio sereno e
inesorabile del nostro cuore.
Educa i nostri
gusti, così che sappiamo domandare spontaneamente al nostro fisico la virtù
robusta del digiuno volontario e del lavoro volontario non retribuito, come
condivisione di cuore e restituzione di portafoglio, a chi fa digiuno involontario
tutto l'anno!
Insegnami la
gioia di andare incontro alle croci mie e altrui come terapia preziosa per il
mio corpo assetato di piacere insaziabile.
Ma ancor più
prezioso servizio nella scoperta di come inchiodata sul legno io possa vedere
con gli occhi della fede la persona del Crocifisso.
Dona
all'immobilizzato nel letto all'ospedale di fissare nel Crocifisso di plastica
del muro di fronte il Vivente parlante e abbracciante, che può trasformare il
suo dolore in amore!