Vestito: sul corpo per dire l'anima
V
Sir 19,27: "Il vestito di una persona rivela chi è".
Fermami a considerare questo particolare così originale del vestito:
soltanto l'uomo, tra tutti gli animali, si veste, anche quando il clima non lo esige. Fammi attento al mistero di
questo mio corpo che col vestito manifesta l'esigenza di proteggere un mistero.
Liberami
dall'attenzione smaniosa al vestito, schiavo della moda, schiavizzante la mia
libertà e i miei gusti, esigente di un veloce ricambio senza bisogno,
divoratore di denaro rubato ai Poveri.
Fammi
ironizzare sulla sicurezza che provo indossando un vestito che mi piace, sul
tentativo di superare la depressione con un vestito nuovo, nel desiderio
insinuante di attirare su di me l'attenzione attraverso la stoffa che indosso,
evidenziandomi a confronto del vestito degli altri.
Inorridiscimi
davanti alle vetrine di quegli abiti firmati e di lusso, inzuppati e puzzolenti
del sangue dei Poveri, fino a modellarmi il gusto per l'abito pulito e dignitoso
nel distacco commiserante verso la persona sempre elegante.
Inonda il mio
cuore di appassionato sconforto davanti al mondo vuoto e sanguinario delle
sfilate di moda, dove la persona scompare sotto la stoffa che indossa,
riducendo il corpo a manichino del vestito, sull'effimero palcoscenico
dell'immagine.
Concedimi il
gusto di indossare gli abiti usati da altri, non solo per evidente risparmio da
devolvere al Povero, ma anche per il gusto di stare, anche nel vestito, dalla
parte di chi non si può comprare vestiti. Fammi attento al fascino dell'abito
usato da altri come un saggio espediente per "mettermi nei panni"
degli altri.
Insegnami a
vestirmi per sottrarre il mio corpo avvizzito dal disprezzo di un incontro
superficiale, per difendere il mio corpo avvenente da uno sguardo avido,
entrambi incapaci di oltrepassare la soglia del corpo per bussare al santuario
del cuore.