Tempio: interiore
T
Gv 2,19: "Distruggete questo santuario e in tre giorni lo farò
risorgere".
Cosa vuol mai
dire, Signore, che Tu abiti in qualche posto, quasi come se ci fosse un posto
dove Tu non ci sei?
Spiegami come
abitasti nei primi templi antichissimi dove la fede incerta dell'uomo
primitivo, appena erettosi per cambiare la carta d'identità da scimmia a
pensante, si inginocchiava per versarvi il sangue della belva al posto del proprio!
Spiegami come
eri presente nella tenda del convegno, sospinta dal vento del deserto, dove
Mosè dialoga con quell'Invisibile che risponde parole inafferrabili alle parole
delle sue labbra tremanti!
Cosa volevano
invece dire i tuoi Profeti quando urlavano che la vera casa dell'Altissimo è
dentro il cuore del Popolo fedele?
Come non
sobbalzare di sorpresa e di gioia quando Tu, Signore Gesù, confidi alla
Samaritana, che lo Spirito dell'Altissimo non è racchiuso in alcun recinto
d'oro o di sassi, ma abita addirittura dentro ogni singolo cuore di credente?
Lasciami incantare tuttavia da questa Chiesa che mi tramanda, dai tempi
della caverna fino ad oggi, il tesoro prezioso di alcuni "posti", le
chiese di sassi, dove si raduna e si trova la Chiesa dei cuori! Donaci,
Signore, un'attenzione privilegiata ad alcuni "posti" dove mi hai
dato appuntamento fisico con Te: custodiscimi in cuore il ricordo prezioso del
posto dove per la prima volta ho spalancato gli occhi davanti al presepio.
Della chiesa
dove per la prima volta ho parlato al Tabernacolo, del balcone dal quale per la
prima volta ho fissato lo sguardo dentro il cielo stellato, di quell'angolo
dove mamma mi insegnò a deporre il fiore sulla tomba del nonno, così come
ricordo momento e posto dove diedi il primo bacio a chi avrei dato tutti gli
altri della mia vita.
Donaci di
entrare nella nostra chiesa come nella casa del popolo :di Dio,
davvero responsabile di casa propria.
Donami di
indicare a chi amo il luogo del Tabernacolo come "il posto" davanti
al quale vorrei mi confidasse i segreti più importanti della sua vita.