Legge: obbedienza
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Gc. "Fissa lo sguardo sulla legge perfetta".
Educa, Signore, il nostro sguardo verso la legge, dal codice stradale fino ai dieci comandamenti, per evitare di incontrarla come un ostacolo da aggirare, accogliendola invece come primo strumento di fraternità tra di noi.
Insegnami a muovermi in ossequio alle indicazioni della legge, cominciando dai limiti di velocità fino alla denunzia dei redditi, senza cedere alla facile attrattiva della raccomandazione dell'amico, dell'usciere compiacente, del percorso privilegiato per l'analisi medica.
Liberami dal pericolo di sentirmi perfetto quando osservo scrupolosamente le leggi, gettando la carta di caramella nel cestino e osservando le leggi del commercio internazionale, senza verificare se la mia obbedienza nasce dalla volontà di potermi presentare io rispettabile o dal desiderio di rispettare io per amore i diritti degli altri.
Guida Tu, Signore, la mia mano, nella cabina elettorale, a segnare non colui che saprà allestire leggi adatte a difendere i miei interessi, ma piuttosto colui che difenderà davvero i più indifesi.
Illuminami a interpretare le tue leggi, Signore, non come altezzoso e prepotente arbitrio dell'Onnipotente, ma come sapiente premura del tuo cuore di Padre, unicamente desideroso di salvare la mia dignità e guidarmi verso la mia gioia.
Sostieni l'incertezza del mio passo incerto, con il vigore del tuo sguardo a conforto della mia coscienza, quando mi accorgo di trovarmi solitario in questo mondo di illegali reali o internazionali.
Insegnami a coniugare giustizia e carità: mai carità senza giustizia, bavaglio all'urlo dell'oppresso, fiorellino profumato posto sui ruderi dell'altrui dignità e mai giustizia che non s'incammini verso l'amore, per un mondo non solo equo ma anche fraterno.