Rivoluzione: della carità "Conservate l'unità ..."
R > Rivoluzione
Ef 4,2: "Conservate
l'unità degli spiriti mediante il vincolo della carità".
Davvero rivoluzionario, Signore Gesù, questo vivere la carità secondo le parole
dell'Apostolo Paolo, in questo mondo dove carità appunto, amore, rispetto,
vengono scambiati per la debolezza e la dabbenaggine proprie dei Vinti. Ma il
Signore, per bocca e cuore di Paolo, ci invita alla rivoluzione della Carità. E
Carità, come ricorda il Papa nella sua prima Enciclica, non è semplicemente
amore, ma è l'Amore abitante nella Trinità, che trabocca come "dono"
(karis = dono, in greco) su di noi, perchè sia donato agli altri!
Il tutto a cominciare dalle più piccole cose:
La carità è paziente:
donami, Signore, di condurre con fermezza il mio cuore a passare dalla
irritazione alla compassione per chi mi ferisce.
Fammi
intravvedere le ferite nascoste nell'altro che lo hanno indotto a ferirmi, così
da passare dalla compassione al perdono.
Fammi ricordare
che ci penserà il Signore a fare la mia piccola o grande giustizia un giorno:
insegnami ad aspettare.
Fammi
ricordare il tuo gesto, Gesù, che perdoni dalla Croce, e il mio risentimento
piccino si dissolve. Fammi ricordare che Tu abiti anche nel cuore di chi mi
ferisce. Così passerò dal perdono all'Amore! "La carità è benigna":
incomincia ad insegnarmi, Signore, la pratica costante, puntigliosa, vera, del
sorriso: è la prima delle benevolenze!
Fammi sperimentare che non è spontanea la benevolenza. Spontanea è la
smorfia di dispetto e disprezzo. Ma la volontà di amare sostituirà la smorfia
con il sorriso! E il mio cuore stesso, allora, d'incanto si svelena!
Fammi diventare simpatico non per l'arguzia delle mie barzellette ma per
l'accoglienza del mio cuore! "La carità non è invidiosa": decido,
Signore, di regalare al mio cuore quella pace che provo quando provo ad essere
davvero contento del bene degli altri, e dei beni degli altri, quand'anche non
l'avessi io! Convincimi, Signore, che l'essenziale per me non può essere
invidiato a nessuno, perchè alla fine dei conti l'essenziale non è nè la
salute, nè i soldi, nè la giovinezza, nè il lavoro, e neppure il tesoro grande
della pace in famiglia! Convincimi che l'essenziale per me posso averlo già
oggi e qui, nel gesto di accogliere me stesso, e le circostanze attorno a me
come voluti da Te: se sono come tu vuoi, cosa potrò invidiare agli altri?