Malattia: disgrazia o grazia? - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Malattia: disgrazia o grazia?

M > Malattia
Pr. 18,14: "Lo spirito sostiene il corpo durante la malattia".
Fammi attento al Malato un pò prima che la mia prossima malattia debba farmi capire cosa palpitava nel cuore di quel Malato cui io sono passato accanto guardando impazientemente l'orologio.
Donaci di combattere con ogni mezzo la malattia che insidia il nostro corpo, senza mai permetterci un respiro di sollievo ricordandoci che malati noi non lo siamo!
Fammi attento a sollevare il peso dei Malati abbandonati nella corsia d'ospedale, calda nel termosifone ma ghiacciata nei cuori. Fammi attento a sollevare il peso di quei malati che non iniziano neppure il loro cammino verso la guarigione: i tantissimi Malati di quei Paesi dove non usa curare i Poveri, neppure per finta come da noi!
Liberami dalla corazza che mi impedisce di farmi visitare e trafiggere personalmente dallo sgomento del Malato urlante.
Suggeriscimi la strada in salita per accompagnare il Malato a dimenticarsi della sua malattia per ricordarsi di quella degli altri.
Insegnami a raccogliere nel disfacimento della malattia il concime prezioso per fiorire nel mio cuore fiori di saggezza che non vi sarebbero altrimenti mai fioriti.
Donami di accogliere volontariamente l'invito forzato della malattia a fermarmi, a pensare, a guardare me stesso e gli altri negli occhi, a verificare dove sto andando in questa corsa frenetica e cieca della mia vita. Insegnami la vicinanza con il tuo Corpo straziato sulla croce, risposta muta ma parlante, al mistero insondabile del dolore fisico.
Suggerisci al malato di passarsi la vita in moviola, promettendoti un uso più generoso del suo tempo, una volta allontanatosi il fantasma della malattia. Scampalo dal ritornare tale quale era quand'era sano: avrebbe perso un treno importantissimo.
Suggeriscimi le vie per accompagnare i nostri giovani presunti eternamente sani ed immortali, accanto al letto del malato, per lasciarsene intenerire il cuore, per prendere contatto con la fragilità di tutti, per sostituire chiacchiere e schiamazzo con il tesoro della riflessione.
Donami il vigoroso coraggio di stare serenamente accanto al Malato che non guarirà, per aiutarlo a venirti incontro nella luce della fede!
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