Fiducia: nel domani
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Mt 6,24: "Non affannatevi per il domani..."
Tu mi inviti a diffidare dell'uomo che si presume onnipotente presentando le garanzie del suo avere del suo sapere. A diffidare di chi si presenta perfetto, controfigura del Padreterno. A diffidare dei vincenti. A diffidare di chi si concede in spettacolo sul palcoscenico di questo mondo.
Fidati invece di chi riconosce il proprio limite, fissando gli occhi verso il cuore onnipotente del Padre. Fidati del povero, del perseguitato, di chi piange con te: sono loro che ti aiuteranno a fidarti di Dio! Tu mi inviti così ad avere fiducia in Te, in uno che assolutamente non vedo e ben raramente lascia segnali del suo passaggio: io sento che non posso non dirti di si e fidarmi di te, guardando con fiducia questo futuro che è nelle tue mani, nonostante tutti i segnali contrari.
Spalanca gli occhi dei genitori per raccogliere tutti gli agghiaccianti segnali sul futuro di questi giovani intrappolati dal luccichio dell'immagine, incantati dalla pigrizia e dallo sballo, attorcigliati in una sessualità tanto ruggente quanto insignificante, indurito il cuore che scambia la generosità per ingenuità, velati gli occhi, incapaci di scrutare l'Invisibile.
Ma insegna loro a chiudere gli occhi, dopo averli spalancati, per credere che essere al mondo e mettere figli al mondo è ancora e sempre un bene, fidandosi della tua Parola "sarò con voi fino alla fine dei secoli".
Insegnami a condividere con le persone che contano della mia vita la parabola delle orme di sabbia appaiate e poi solitarie, nei momenti più oscuri della vita, quando Tu, anzichè accompagnarci per mano, ci avevi raccolti in braccio.
Non vedo il sogno del domani ma chi mi conosce credente esige vedermi già brillare negli occhi i fragili raggi dell'alba in attesa del sole pieno.
Per questo dietro, anzi, dentro ogni umana sconfitta dell'Amore, personale o collettivo, già fin d'oggi palpita nel nostro cuore la gioia di credere, sulla tua Parola, che l'Amore, alla fine vincerà.
Anzi, sta già vincendo. Così vivo fin d'oggi l'anticipo della gioia, irrigata di lacrime.