Non credente: non pensante
N > Non credente
Sap.7,15:
"Mi conceda Dio di pensare in modo degno".
Se ci
guardiamo intorno vediamo che già saremmo fortunati se i nostri compagni di
viaggio in quest'avventura che è la vita avessero rifiutato Dio, se l'avessero
guardato in faccia e avessero concluso che è una favola. Sarebbero degli atei e
già sarebbe tanto trovarsi davanti a uomini che, decidendo che l'invisibile non
esiste, si fossero impegnati per l'uomo, per la giustizia, per la fraternità
senza pensare a Dio, senza domandarsi da dove veniamo e soprattutto convinti
che la morte è l'ultima pagina della vita! Con i nostri fratelli atei possiamo
fare un bel pezzo di strada nella lotta per un domani migliore, un domani per i
nostri figli e nipoti, un domani che magari qui in terra potremo non vedere.
Ma la sventura
non sono gli atei, i non credenti: con una parola forte che sfiora l'offesa,
questa folla di non credenti che abita nei nostri palazzi dovremmo chiamarli
non pensanti!
Essi non hanno rifiutato Dio ma semplicemente
non ci pensano. E purtroppo sembrano non pensare neppure all'uomo, sembrano
vivere, imbambolati dalla TV, come se neppure l'uomo importasse, con tutti i
drammi delle guerre nel mondo, con le folle di bambini abbandonati, con le gare
automobilistiche ora sostituite dalle gare con l'aereo nei cieli d'America, con
i continenti che muoiono di sete mentre noi apriamo spensieratamente le docce,
con i fiumi di lacrime di famiglie spezzate e anziani abbandonati alla
solitudine.
Il nuovo modo,
insomma, di non credere in Dio è pertanto quello di non credere neppure più
nell'uomo, vivendo senza pensare nè a Dio nè all'uomo: i pochi non credenti di
una volta si sono trasformati nella folla dei non pensanti.
Caro fratello
non pensante: non ti disprezzo e non ti condanno: sei vittima di un Sistema più
grande di te. Ma non mi arrendo.
Non ti condanno
perchè anzitutto ti ringrazio: proprio il confronto con te mi fa prendere
coscienza del dono prezioso, del regalo senza merito che mi trovo in cuore: la
fede.
o - o - o - o - o
Non lo merito
eppure io, se pur a fatica, so di essere nato non per caso in una notte
d'amore, ma con un progetto, una vocazione, prima che il mondo fosse. So di non
vivere sbattuto nell'immensità di uno spazio solitario ma vivo accompagnato da
una mano invisibile, so che l'amore non è una reazione chimica del mio
cervello, ma è il senso della vita e dell'universo.
So che la
battaglia per un mondo più giusto è difficile, dura e spesso perdente, ma tu
Signore, hai promesso di essere sempre con noi, per trarre il bene dal male
fino a che, dice il Vangelo, le tenebre saranno sconfitte e abiteremo cieli
nuovi e terre nuove. Io so che le persone che amo, incontrate nel mio cammino,
dai genitori ai figli, non le ho trovate a caso per strada, ma erano un tuo
dono.
Tu, fratello
non pensante, hai deciso soprattutto di non pensare alla morte, nascondendola
dietro il paravento della giovinezza o scongiurandola con i soldi che hai
accumulato.
Anch'io ne ho paura, perchè nessuno è mai tornato con un servizio
televisivo sull'al di là, ma la scintilla di fede che porto in cuore mi dice
che ci dev'essere un posto dove venga finalmente fatta giustizia per il vicino
di sopra abbandonato nel suo letto puzzolente come per i 1000 e 1000 popoli
sterminati lungo la storia.
Tu, fratello non
pensante, mi rispondi che senza pensare nè a Dio, nè agli uomini, si vive più
tranquilli. Ma anche un sasso è tranquillissimo.
Tu, fratello
non pensante, mi dici che i figli bisogna lasciarli educare dalla TV, imparando
a riempirsi le mani di cose. Lasciami educare mio figlio a riempirsi il cuore
di felicità.
Lasciami combattere la mia battaglia per
l'uomo in nome di Dio, foss'anche come don Chisciotte contro i mulini a vento,
ma lasciami i sogni, perchè cosa più dei sogni conta nella vita?
Grazie fratello
non pensante: farò di tutto perchè tu pensi, creda e lotti. Ma già fin d'oggi
la tua nebbia, purtroppo, ha illuminato il sole della mia vita.