Apertura: di orizzonti - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

+39.3355871744
bonzaniprospero8@gmail.com
L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
www.personalismo.it
Vai ai contenuti

Apertura: di orizzonti

A
 
 
Mc 7,26: "Quella donna che lo pregava di scacciare il demonio era straniera".
 
Spalanca tu, Signore, i confini ristretti delle nostre attenzioni, spesso sequestrate dai confini angusti della
 
nostra famiglia, del nostro "giro" di amici, del nostro sguardo miope e asfittico, aprendoci il cuore al Diverso e allo Sconosciuto.
 
Dona anche a noi di vincere il momento iniziale di perplessità davanti a chi sentiamo come invasore della nostra vita, della nostra famiglia, del nostro ambiente, della nostra patria, aprendoci all'accoglienza del Diverso.
 
Tu sai, Signore, come ciascuno di noi si sente protetto da coloro che, intorno, gli vogliono bene. Protetto dalle amicizie di cui dispone, protetto dalle mura solide, calde, rassicuranti della propria casa, protetto dalla sicurezza dei sentimenti della propria famiglia, dei propri amici.
 
Ma Tu sai che quando il Vù cumprà che accolgo con paternalista tenerezza mi svela il drammatico abbandono in cui vive nelle mura umide del garage sotto casa mia, affittato a prezzo strozzino, la separazione anche telefonica dalla propria famiglia, allora lui riesce a bussare alla porta del mio cuore: ecco che allora lo sento invasore della mia vita, della mia tranquillità, della mia pace crudele.
 
Impediscimi di essere sordo, cieco e muto quando qualcuno, dalresterno" della mia famiglia o del mio "giro" mi apre orizzonti che non vorrei mai aver intravvisto.
 
 
Mc 7,26: "Quella donna che lo pregava di scacciare il demonio era straniera".
 
Spalanca tu, Signore, i confini ristretti delle nostre attenzioni, spesso sequestrate dai confini angusti della
 
nostra famiglia, del nostro "giro" di amici, del nostro sguardo miope e asfittico, aprendoci il cuore al Diverso e allo Sconosciuto.
 
Dona anche a noi di vincere il momento iniziale di perplessità davanti a chi sentiamo come invasore della nostra vita, della nostra famiglia, del nostro ambiente, della nostra patria, aprendoci all'accoglienza del Diverso.
 
Tu sai, Signore, come ciascuno di noi si sente protetto da coloro che, intorno, gli vogliono bene. Protetto dalle amicizie di cui dispone, protetto dalle mura solide, calde, rassicuranti della propria casa, protetto dalla sicurezza dei sentimenti della propria famiglia, dei propri amici.
 
Ma Tu sai che quando il Vù cumprà che accolgo con paternalista tenerezza mi svela il drammatico abbandono in cui vive nelle mura umide del garage sotto casa mia, affittato a prezzo strozzino, la separazione anche telefonica dalla propria famiglia, allora lui riesce a bussare alla porta del mio cuore: ecco che allora lo sento invasore della mia vita, della mia tranquillità, della mia pace crudele.
 
Impediscimi di essere sordo, cieco e muto quando qualcuno, dalresterno" della mia famiglia o del mio "giro" mi apre orizzonti che non vorrei mai aver intravvisto.
www.personalismo.it  per segnalazioni postmaster@personalismo.it
Torna ai contenuti