Preghiera: perseverante nella notte oscura
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Abacuc 1,2: "Fino a quando, Signore, implorerò e Tu non ascolti?".
Non sarà forse
nostro dovere pregare contro ogni guerra, anche quando ci vengono camuffate
come "operazioni chirurgiche" e "missioni di pace" contro
qualche "pulizia etnica"?
E come posso
sprofondarmi tranquillamente nella mia poltrona, se pur arrivato stanco dal
lavoro, se in quell'istante mi ricordo che proprio in quel momento si stanno
combattendo guerre feroci, spesso attrezzate dall'industria bellica nazionale.
Guerre ufficiali e decretate. E tante più guerre tribali dove ancora una volta
popoli e bambini vanno al massacro per l'ambizione di un signorotto locale!
Voglio
raccogliere l'invito alla preghiera perseverante quando davanti alla mia
preghiera si erge il muro del Tuo silenzio, quando la notte più fitta avvolge
la mia anima implorante, quando un gelo aguzzo sembra paralizzare il mio cuore
trafitto.
Voglio
raccogliere l'invito alla preghiera perseverante soprattutto quando i miei
occhi la devono giudicare inefficace, proprio quando domando il lavoro per uno
che non è della mia famiglia, quando domando la salute per il bambino che ho
visto trafitto di cannucce in TV, e soprattutto quando domando "inutilmente"
la conversione di mio figlio, che ha tutto, lavoro, famiglia, salute, figli, ha
tutto fuor che un cuore in petto per lasciarsi ferire dalle separazioni nelle
famiglie più vicine. Tutto fuor che un'anima in cuore per ricordarsi di Te, mio
Signore, per ricordarsi dei Poveri, e soprattutto, del tuo giudizio in punto di
morte.
Voglio raccogliere il Tuo invito, Signore, a
perseverare nella preghiera proprio quando Tu mi deludi, e sparisci nella
notte. Voglio perseverare, senza cedere alla stanchezza delle braccia alzate,
aggrappate alla volontà più che al sentimento, nella fedeltà di un amore che,
dopo aver spalancato gli occhi, ha deciso di chiuderli per dirti "si"
comunque: "nelle tue mani, Signore, affido la mia vita". E basta!
So che talvolta la
perseveranza si conclude nell'incontro della festa. Ma più spesso si consuma in
una veglia interminabile: la "notte oscura", il freddo, l'angoscia,
la non-risposta, il non capire, il disgusto sono il "si" più costoso
che tu mi chiedi. Io mi ostinerò a tenere aperta la porta a questo Dio che si
nasconde!