Preghiera: perseverante nella notte oscura - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Preghiera: perseverante nella notte oscura

P > Preghiera
Abacuc 1,2: "Fino a quando, Signore, implorerò e Tu non ascolti?".
Non sarà forse nostro dovere pregare contro ogni guerra, anche quando ci vengono camuffate come "operazioni chirurgiche" e "missioni di pace" contro qualche "pulizia etnica"?
E come posso sprofondarmi tranquillamente nella mia poltrona, se pur arrivato stanco dal lavoro, se in quell'istante mi ricordo che proprio in quel momento si stanno combattendo guerre feroci, spesso attrezzate dall'industria bellica nazionale. Guerre ufficiali e decretate. E tante più guerre tribali dove ancora una volta popoli e bambini vanno al massacro per l'ambizione di un signorotto locale!
Voglio raccogliere l'invito alla preghiera perseverante quando davanti alla mia preghiera si erge il muro del Tuo silenzio, quando la notte più fitta avvolge la mia anima implorante, quando un gelo aguzzo sembra paralizzare il mio cuore trafitto.
Voglio raccogliere l'invito alla preghiera perseverante soprattutto quando i miei occhi la devono giudicare inefficace, proprio quando domando il lavoro per uno che non è della mia famiglia, quando domando la salute per il bambino che ho visto trafitto di cannucce in TV, e soprattutto quando domando "inutilmente" la conversione di mio figlio, che ha tutto, lavoro, famiglia, salute, figli, ha tutto fuor che un cuore in petto per lasciarsi ferire dalle separazioni nelle famiglie più vicine. Tutto fuor che un'anima in cuore per ricordarsi di Te, mio Signore, per ricordarsi dei Poveri, e soprattutto, del tuo giudizio in punto di morte.
Voglio raccogliere il Tuo invito, Signore, a perseverare nella preghiera proprio quando Tu mi deludi, e sparisci nella notte. Voglio perseverare, senza cedere alla stanchezza delle braccia alzate, aggrappate alla volontà più che al sentimento, nella fedeltà di un amore che, dopo aver spalancato gli occhi, ha deciso di chiuderli per dirti "si" comunque: "nelle tue mani, Signore, affido la mia vita". E basta!
So che talvolta la perseveranza si conclude nell'incontro della festa. Ma più spesso si consuma in una veglia interminabile: la "notte oscura", il freddo, l'angoscia, la non-risposta, il non capire, il disgusto sono il "si" più costoso che tu mi chiedi. Io mi ostinerò a tenere aperta la porta a questo Dio che si nasconde!
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