Allattamento: la sua spiritualità
A
Lc 11,27: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte".
Fammi stupire, Signore, davanti alla tua fantasia creativa, che ha permesso ad ogni mamma di dare il proprio sangue a suo figlio, in grembo, continuando poi a lasciarsi mangiare da lui quando lo stringe neonato fra le sue braccia.
Custodisci ad ogni figlio, divenuto grande, il ricordo prezioso dell'essere nato e cresciuto succhiando la vita da un'altra persona: in quel ricordo metterà radici l'umiltà di chi sa di essere nato e cresciuto dipendente da altri.
Insegna a ciascuno di noi, attento al mistero della vita, a scorgere ed imitare nel gesto materno di darsi da mangiare il simbolo di ogni vita, fatta per essere mangiata e regalata.
Fammi intuire il prezioso passaggio dal gesto di darsi a mangiare per alimentare la vita con il desiderio invece che lentamente il bimbo si alimenti da solo: un amore maturo sogna appunto di diventare " inutile" all'altro che cresce in autonomia.
Drizza lo sguardo degli uomini a guardare nel seno che, giovane o avvizzito, delinea ogni donna, il segno di una vocazione a vivere per donare.
Insegna alla donna giovane o anziana, attraente o malata, a vincere la tentazione di guardare il proprio petto prima come una trappola per afferrare lo sguardo dell'uomo e poi come un'arma ormai arrugginita e ingombrante: in lei a tutte le età, sola o sposata, il suo corpo vorrebbe dire dono.
Custodisci il sano pudore della donna che vela se stessa per non sentirsi rubata da uno sguardo ingordo, mentre si svela in semplicità serena davanti a tutti nel gesto di lasciarsi mangiare dal bimbo, predica vivente di generosità per chi ha occhi in cuore.
Insinua nell'animo di ogni donna la pretesa di essere fissata negli occhi e visitata nel cuore prima di essere contemplata nel suo corpo.
Instilla in cuore ad ogni mamma avvizzita dalla maternità, la fierezza di contemplare il proprio corpo disfatto dalla fatica di dare per amore la vita, apprezzando soltanto coloro che l'apprezzano appunto così, disfatta per amore.
Voglio scorgere nel latte materno di tutte le mamme del mondo la tua volontà di fare, per quanto possibile, fin dagli inizi, ogni bambino, bianco o nero, povero o ricco, uguale a tutti gli altri.
Voglio contemplarti Maria Santissima, nel gesto sacro con cui ti consegnavi al tuo neonato Bambino Gesù, nel padiglione maternità di Betlemme, insegnandogli così, come ogni mamma, la gioia del dono!