Sordità: alla voce del mio cuore "Mentre giudichi gli altri condanni te stesso"
S > Sordità
Rom 2,2: "Mentre
giudichi gli altri condanni te stesso".
S)
L'ascolto di
me mi fa sognare un me diverso oggi e soprattutto domani. Ho mai provato a
scrivere i miei sogni e a indirizzarli in busta chiusa a me stesso/a fra tre
anni? Mi sembrerebbe una cosa ridicola?
T) Ricordo di aver fatto esperienza di ascolto di me soprattutto mentre
tentavo di fare ascolto di Dio...!
U) L'ascolto leale di me stesso/a mi aiutava a capire abbastanza presto se un
bacio, un abbraccio voleva essere piuttosto un divertirmi usando dell'altro/a,
o un vago indetellninato bisogno di essere qualcuno per qualcuno, o se varcavo
la soglia dell'Amore più consegnandomi che ciecamente possedendo o essendo
posseduta, più capace di amare al plurale attingendo all'energia di quell'Amore
singolare, più godendo dell'altrui felicità e dell'altrui piacere più che della
mia felicità e del mio piacere, più consapevole che l'altro/a era dono e non
conquista...
V) L'ascolto di
me mi ha mai portato a pormi la domanda se la mia vocazione fosse la famiglia
con una persona davanti a Dio o la famiglia di chi sposa solo il mondo, davanti
a Dio?
W) L'ascolto di
me mi ha quella volta portato a riconoscermi quelle caratteristiche positive,
quei doni che mi inducevano a guardare l'altro/a come la persona le cui
caratteristiche, attuali o possibili, potevano accompagnarmi nella sequela
della mia vocazione particolare a servizio dell'altro/a, degli altri, della
Storia? Oppure mi lasciavo guidare da una attrazione sentimentale positiva,
forte, ma cieca?
Z) L'ascolto coraggioso e leale di me stesso mi pone anche davanti alla
certezza, per quanto lontana... o vicina, della mia morte. Reagisco non
pensandoci, impaurendomi, rimandando il pensiero a quando sarò avanti negli
anni, vivo come se fossi eterno/a, immortale, sempre giovane, come'vuole il
Sistema, oppure il pensiero di una vita qui non infinita mi incoraggia a vivere
con entusiasmo ciascuno dei 365.000 giorni che mi rimangono da vivere, come se
ogni giorno fosse il primo o l'ultimo, muovendomi in direzione della vita
infinita?