Vita eterna: come non pensarci ogni giorno? - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Vita eterna: come non pensarci ogni giorno?

V
Gv 10,28: "Io dò la vita eterna".
Signore Gesù resuscitato: da migliaia di anni, prima ancora di conoscere il nome del futuro messia, come oggi noi uomini moderni insidiati dalla tentazione dell'afferrabile e dell'immediato, ecco che tutte le persone attente si lasciano pizzicare, trafiggere ed incantare dall'ansia di sporgere lo sguardo oltre la fredda soglia della tomba! Ritrovare i nostri cari Defunti: l'ansia scritta da sempre nel più profondo di noi stessi!
Strazia, Signore, il mio cuore con la ferita lancinante del dubbio, se è il prezzo per conservare vivace la domanda, l'attesa e l'impegno per "un altro mondo". Lo scandalo del futuro mio cadavere parli ogni giorno al mio corpo vivo!
Il sospetto di un cielo vuoto senza eco al nostro grido trafigga il mio sguardo teso. La rabbia mi invada davanti al subdolo marchingegno di questa cosiddetta civiltà che ruba ai viventi il sole della vita, cancellando il ricordo della propria morte!
Grazie perchè hai messo nel nostro cuore un bisogno lancinante del Cielo, così che ci sentiamo dentro una voglia matta di cominciare il Cielo già qui in terra, costruendo il Tuo Regno di giustizia, Amore e di pace! Liberami dall'ingannare la sete di felicità che Tu mi hai seminato dentro con la caramella della distrazione, con il cioccolatino del divertimento, con il wisky del piacere, con lo spumante dell'ambizione, con la camomilla dell'ozio!
Donami di cogliere nelle gioie, piccole o enormi, mie o storiche, di questa terra, l'anticipo incoraggiante e il simbolo illuminante della armonie celesti e definitive: la gioia del convito, anticipo del banchetto dove Tu ti metterai a servirci: lo splendore della vetta, dell'oceano, del fiore e del firmamento, anticipo di quel mondo in cui Tu "farai nuove tutte le cose";
il guizzo dell'intelligenza che strappa il segreto alle cose, anticipo del momento in cui "sarà tolto il velo" sugli enigmi inverosimili della storia mia, dei popoli, dell'universo;
il gusto severo della lotta per la giustizia, anticipo di quella bilancia inappellabile sulla quale finalmente, dopo millenni di soprusi, Tu "darai a ciascuno secondo il suo merito";
l'esultanza dei cuori e dei corpi, giovani o consunti, sani o malati, ridenti o trafitti, nell'abbraccio di coloro che si amano, anticipo di quell'attimo infinito in cui, più ancora che lo sposo e la sposa, Tu Altissimo, "sarai tutto in tutti" nel fremito di un solo, eterno purissimo, abbraccio universale! Il tempo anticipo dell'eterno! Splendore!
Grazie, Signore, perchè l'attesa operosa del Tuo Cielo illumina e impreziosisce il nostro fango!
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