Concorrenza: sogno avvelenato
C
Rom. 12,10: "gareggiate, ma nello stimarvi a vicenda."
Fammi
sobbalzare, Signore, davanti all'opinione corrente e dilagante che il libero
mercato sia la prima conquista della democrazia, nell'interesse stesso del
consumatore: scomparsi i piccoli negozi che vivevano di tradizionali amichevoli
clienti, il supermarket offre oggi tutto a meno, soprattutto a meno o niente
amicizia.
Fammi
perplesso, Signore, davanti a questo mondo dove perfino la follia della
competizione politica e militare sembra sorpassata: le vere decisive battaglie
si combattono dietro i cristalli di insospettabili "promotori finanziari".
Loro possono vendere i colossi dell'economia insieme alla sicurezza di
innumerevoli famiglie, senza sparare un missile, protetti dalle cosiddette
intoccabili leggi finanziarie. Toglimi dal fianco questa spina che mi spinge a
correre, seminando deserto sui prati dell'amore. Insegnami a sottrarmi io
anzitutto più che posso alla logica spietata della concorrenza, a partire dal
mio ambiente, fm sul mio lavoro, pagando il prezzo necessario.
Incoraggiami
per cambiare più che posso questi rapporti di ambizione e di concorrenza in
piccoli mondi di fraternità, testimoniando io per primo quanto essere fratello
sia più bello che essere padrone!
E quando io mi
accorgessi di essere veramente qualcuno agli occhi di tutti coloro che contano
ai miei occhi, proprio allora ispirami il desiderio di essere dimenticato,
affinchè sia l'Amore a crescere attorno a me, e io a scomparire!
Signore Gesù,
concedimi di impegnarmi davvero con tutte le mie forze affinchè nella nostra
famiglia, nel nostro quartiere, nel nostro lavoro, sia il bene, la fraternità,
l'Amore a trionfare, anche per mezzo nostro; ma nel contempo dònami la gioia di
contemplare l'Amore vincente, mentre tutti si dimenticano di me che l'ho fatto
vincere!
Dònami la
gioia di aver bruciato e consumato il mio fiammifero, perchè un grande fuoco
divampi, luce e calore per tanti!