Stranieri: fratelli - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Stranieri: fratelli

S > Straniero
Ez 44,7: "Gli Stranieri sono entrati nel santuario".
Signore Gesù! A forza di sentirti nominare e di sentir raccontare la tua storia, mi sei diventato normale e scontato. Perfino, forse, talvolta noioso. Impediscimi, Signore, di abituarmi all'avventura sconcertante del tuo innamoramento per noi, fino alla Croce, e dopo ancora.
Dammi occhi nuovi, Signore, per guardarti disincantato, ed accorgermi di quanto strano fosse il tuo stile di vita, zingaro in nome del Regno, nobile, istruito e pur mendicante, religioso e contestatore della tua Chiesa, attorniato da un drappello di pescatori così incoscienti da abbandonare le famiglie per seguirti, curato e fmanziato da uno stuolo di donne vagabonde affascinate della tua Parola.
Fammi riflettere e verificare se io che mi dichiaro seguace di uno stravagante come Te, se io invece mi presento come una brava persona qualunque, distinta e onesta come il mio vicino di casa, che si dichiara convinto che la morte sia la fine di tutto.
Liberami tuttavia dalla tentazione delle stravaganze di quei credenti che pensano di avere il filo diretto con il Padreterno oppure con chissà quale Madonna e si atteggiano a profeti ispirati.
Fammi strano, Signore, in mezzo agli altri, allo stesso modo di come Tu fossi strano in mezzo ai tuoi. Tu parlavi in terra a nome del Cielo. Io voglio presentarmi come uno che vive in terra ma il suo cuore è in Cielo: voglio abitare a casa mia come in una camera d'albergo, come se ci dormissi di passaggio. Voglio guardare il mio orologio e la mia agenda ma la gente deve poter vedere che io socchiudo un momento gli occhi perchè voglio ascoltare la Tua voce che mi spiega cosa fame del mio tempo.
Voglio abbracciare la mia famiglia, voglio stringere chi amo, ma la gente deve potersi accorgere da come li tocco che, stranamente, li amo e li curo come se fossero d'altri, più tuoi che miei.
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Voglio curare il mio abbigliamento quanto basta per dimostrare buon gusto e pulizia, ma la gente deve poter notare che sono proprio libero della moda, che, anzi, mi vesto diversamente da come piace alla gente, per essere sicuro che mi interessa piacere a me, a Te, e basta.
Voglio sistemare la mia casa in modo che, entrando si possano conoscere le mie passioni: la passione per il mondo con quadri di paesaggi lontani, passione per la povertà con l'essenzialità dell'arredamento, passione per l'amicizia con un grande tavolo e tante seggiole, la passione per Te, Signore, con una tua chiara "fotografia" e la passione per i Poveri, presentandone uno, almeno dipinto, da un poster in bella mostra sulla parete.
Voglio comportarmi da strano, Signore, in questo mondo schiavo dell'immagine, vivendo sereno senza curarmi della bella figura, della carriera, della mia prestanza fisica giovanile, compatendo i divi dello spettacolo, le stelle della canzone e soprattutto i fortunati benestanti: la mia ricchezza è il tesoro del Tuo sguardo!
Voglio trovare i modi per essere di scandalo a chi legge il Tuo Vangelo come il codice del galateo: mi farò vedere amico del Barbone e frequenterò quei posti della mia città dove non ci passa la gente perbene, ma ci passavi Tu!
Voglio sperare per i nostri figli qualcosa di diverso dalle quattro "S": soldi, salute, sesso, successo. Mi rallegrerò davanti agli altri per quando mio figlio dedicherà le ferie agli Handicappati più di quanto mi sono rallegrato il giorno della sua laurea.
Aiutami, Signore, a non "sistemarmi" in questo mondo sazio, superficiale, scintillante e disperato. Voglio ricordarmi che Tu hai detto: "guai a voi quando tutti parleranno bene di voi!".
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