Ascolto: di Dio
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Lc 6,47: "Chi viene
a me ascolta le mie parole. "
Ma doveva capitare soltanto a uno come Samuele o a come tutti gli altri
abitanti che nella Bibbia dichiarano di essere stati chissà come chiamati da
Te? Forse il tempo delle chiamate evidenti come un telefono che squilla di
notte é terminato? Eppure ciascuno di noi, in qualche momento particolare della
vita, se avesse fatto silenzio, avrebbe potuto ascoltare, inspiegabilmente, una
voce dall 'alto, o meglio, dal più profondo!
Cosa vorrà dire oggi
"sentirsi chiamati da Te"? Come concepire oggi, nell'era tecnologica,
il fenomeno della chiamata, della "vocazione", che tutti hanno avuto
anche se non se ne sono accorti? Fammi capire come vocazione voglia
ordinariamente significare quel momento in cui, se ti ascolti bene dentro, ti
accorgi che per quella strada e non per quell'altra, magari più facile, tu
avresti camminato verso la tua vera e personale gioia.
Fammi intendere come Tu
non mi chiami a fare questo o quest'altro, intanto per il gusto di comandarmi,
ma per il desiderio che tu senti di accompagnarmi sulle vie della mia vera e
personale gioia. Tu mi parli per indicarmi la felicità. Salvami, Signore, dal
pericolo di vedermi travolto dalle mille altre voci che mi promettono felicità
spingendomi sulle discese facili del piacere!
Concedimi perfino la paura della tua voce.
Diceva Agostino: "ho paura di Dio che passa", perché ho paura che tu
mi domandi l'audacia di giocarmi pericolosamente la vita sulle piste del
servizio e del dono, verso la vetta della gioia, mentre io mi accontenterei
della tranquillità.
Ci sono i momenti della vita in cui ci sembra di essere chiamati a scelte
importanti, dall'innamoramento, alla professione, al trasloco, ad accogliere un
figlio, ad affrontare una malattia, a suscitare un'amicizia importante... Non
permettere Signore che in quei momenti noi decidiamo di scegliere noi, di
decidere noi. Quello e il momento di non ragionare con la propria testa, ma di
mettersi in ascolto del tuo cuore, che posso davvero anche oggi, anche io
ascoltare, per risponderti con Samuele: "Parla Signore, il tuo servo ti
ascolta!".
Insegnaci a spalancare bene gli occhi davanti alle scelte della vita; a ragionare
davvero con la propria testa anziché obbedendo alle mode correnti o alle mie
passioni vigliacche, per poi chiudere gli occhi e non ragionare più, fino a
ripeterti, con Maria "ecco l'ancella del Signore, sia fatto di me secondo
la Tua Parola!"