Giustizia: prima ma non senza affetto (Fil1,4-6)
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Fil. 1,4-6: "Dio mi è testimone del mio profondo affetto per voi."
Perchè, Signore, questa dolorosa spaccatura fra i discorsi, i libri, le manifestazioni "che contano" o che "dovrebbero" contare, dove tante volte si pronunzia la sacra parola di Giustizia; e poi gli "affetti" lasciati alle canzonette e alle poesie "che non contano"?
Certamente che "Giustizia" è il primo nome dell'Affetto. Ma come non afferrare al volo che la giustizia serve solo per arrivare all'affetto, come un treno che corresse rapidissimo ma si fermasse ben prima di arrivare in stazione?
Non ti sembra, Signore, che troppo spesso le nostre predicazioni sull'Amore cristiano restino fredde ed astratte come se non avessero attraversato dei cuori innamorati?
Donaci affetto esigente, fatto di ascolto rispettoso, profondo, attento e stupito sempre, pur nella normalità quotidiana!
Donaci affetto fatto di trasparenza assoluta, costante ed immediata come ciascuno di noi sente se stesso totalmente trasparente al tuo sguardo di Amico inesorabile!
Donaci affetto rispettoso dell'altro, nelle sue diversità e nelle sue debolezze, sottratto al veleno della rassegnazione, come tu, Signore, sei rispettoso di noi senza mai rassegnarti alle nostre pigrizie e ai nostri squallori!
Donaci affetto capace di perdono sempre, attento alla ferita che l'altro fa anzitutto a se stesso, proprio mentre tenta di ferirci noi.
Donaci affetto profondo scavante al di là delle conversazioni supèrficiali ed operative di ogni giorno, capaci di rapportarci dalla profondità del proprio cuore alla profondità del cuore dell'altro, come tu, Signore, fai con noi!