Pudore: come candore "... vivere in purezza ..." - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Pudore: come candore "... vivere in purezza ..."

P > Pudore
Sal 119,9: "Come potrà un giovane vivere in purezza la sua vita?".
Il candore di fatto, o in uno spettacolo, di una bella donna senza la difesa dei vestiti, ma capace di porgersi in tanta naturalezza, in così intenso rapporto di persona, in uno sguardo così amorevole e penetrante, da indurmi a sognare affascinato di indovinare il suo ricco mondo interiore molto prima che esplorarne il profilo accattivante.
Il candore di quell'abbraccio così intenso, nella copia o nell'amicizia, mi faceva vivere decisamente che l'altro/altra non allungava le braccia per possedermi ma si porgeva in tutto se stesso/stessa per donarsi.
Il candore di una coppia di innamorati davvero, capaci di condividere gli stessi sogni, capaci di riconoscere nell'altro non una conquista propria ma un dono del Signore. Se me li immagino nel gesto di un dono completo il mio sguardo non si sporca ma si illumina. Così quando li incontro vorrei ringraziarli per i sogni belli e limpidi che hanno saputo farmi sognare.
Il candore di chi mette tutto il suo impegno di adulto per arrivare alla fiducia e all'abbandono come un evangelico fanciullo.
Il candore della ragazza e del ragazzo che non conosce il fascino della seduzione: si accorge di essere ammirato/a nel suo corpo solo da chi intravvede bussare alla porta del suo cuore.
Il candore di chi sente il desiderio di vivere incontri dalla profondità del proprio cuore alla profondità del cuore dell'altro, dell'altra, in serena nudità dei loro cuori.
Il candore di chi ha occhi luminosi e penetranti per inginocchiarsi davanti al corpo proprio e dell'altro, dell'altra, giovanile e affascinante, come pure ferito dagli anni, guardandolo come sempre prezioso involucro della scintilla d'anima immortale che "contiene".
Il candore di chi sa appassionatamente abbracciare l'altro, l'altra, nella coppia come nell'amicizia, sperimentando talvolta che l'abbraccio del Signore custodisce l'abbraccio di chi Lui ha fatto incontrare, nella coppia e nell'amicizia.
Il candore di chi istintivamente riesce a pensare solo bene degli altri, fino a sfiorare senza scivolare oltre il confine sdrucciolevole dell'ingenuità.
Il candore di chi sa impegnarsi realmente nella lotta sociale ma non si ferma a dare la casa agli sfrattati: sente il bisogno di educarli a coltivare i fiori sul davanzale.
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